Aborto, non si placano le proteste in Usa: 13enne arrestata in manifestazione

Proseguono in tutto il Paese le proteste dopo la sentenza della Corte suprema che ha ribaltato la decisione Roe v. Wade del 1973 che aveva sancito il diritto all'interruzione di gravidanza in tutti gli Stati Uniti.

MIAMI – Proseguono in tutto il Paese le proteste dopo la sentenza della Corte suprema che ha ribaltato la decisione Roe v. Wade del 1973 che aveva sancito il diritto all’interruzione di gravidanza in tutti gli Stati Uniti. Il presidente Usa, Joe Biden, ha firmato un ordine esecutivo che intende proteggere l’accesso all’aborto, per consentire alle donne di accedere con più facilità a farmaci abortivi approvati dal governo federale o di viaggiare tra Stati per accedere ai servizi di aborto nelle cliniche specializzate. Il provvedimento riguarda anche la privacy e la diffusione dei dati delle pazienti. “Non possiamo permettere e non permetteremo che una Corte suprema fuori controllo che lavora insieme a funzionari repubblicani dia una spinta a un’agenda estremista per portarci via le nostre libertà e la nostra autonomia personale”, ha rimarcato Biden su Twitter. Intanto, continuano anche le mobilitazioni civili, e durante una manifestazione una tredicenne, Lillie ‘Rain’ Johnson, è stata arrestata in Florida. L’accusa è di aver utilizzato un megafono durante un raduno pro choice il 4 luglio a Munn Park, Lakeland, e il video postato sui social dalla madre è diventato virale. Lillie ‘Rain’ Johnson non si comunque fatta intimorire e giovedì è tornata a protestare.

In un video su Tik Tok della madre, Lauren Johnson, con l’hashtag #standwithLillie, si vedono lei e Rain abbracciate mentre si uniscono al coro “Justice for Lilllie”, giustizia per Lillie. Ma le immagini che ha fatto il giro del web sono quelle dell’arresto della teenager, postate sempre dalla madre su Tik Tok. Si vede la giovane, che ha indosso una grossa bandiera dell’orgoglio bisessuale e in mano un megafono, mentre viene accompagnata da due agenti della polizia alla volante e caricata sul veicolo. Nelle immagini si sente la madre della tredicenne gridare alla figlia: “Lillie, non opporre resistenza. Ci penso io a te. Mamma è qui dietro di te”. Rain Johnson è stata accusata di un reato di secondo grado per aver violato l’ordinanza contro il rumore entrata in vigore in Florida il primo luglio. Nel video si sente anche la madre chiedere il motivo dell’arresto.

“I manifestanti stavano condividendo le proprie esperienze sull’impatto dell’annullamento di Roe v. Wade sulle proprie vite e sul perché pensano che sia una decisione sbagliata”, ha spiegato Lauren Johnson a un’emittente locale della Nbc, “usavano microfoni e megafoni”, era una protesta “pacifica”. “Mia figlia aveva un megafono e urlava ‘il mio corpo, la mia scelta’, quando gli agenti si sono avvicinati, hanno deciso di focalizzarsi su di lei ed arrestarla”, ha raccontato la donna. La democratica Nikki Fried, Commissioner of Agriculture e candidata governatrice della Florida, ha condiviso il video su Twitter attaccando il governatore repubblicano: “Ho bisogno che tutti vedano cos’è davvero la Florida di Ron DeSantis. Tredicenni arrestati perché protestano per la loro libertà”.

David Haas, avvocato di Rain Johnson, non ritiene che l’ordinanza sul rumore debba essere applicata anche ai megafoni e sta approfondendo il caso. Ha spiegato che, una volta arrivata alla stazione di polizia, la sua cliente è stata trattenuta per oltre un’ora e non le è stato permesso di vedere la madre. Secondo Lauren Johnson, sua figlia è stata interrogata senza la presenza di un genitore, cosa che rappresenterebbe un’ulteriore violazione dei diritti di una minorenne. Rain dovrà apparire in tribunale il 9 agosto. Subito dopo il rilascio, la teenager e sua madre sono tornate alla manifestazione. “Non ci faranno tacere. Non resteremo in silenzio”, ha annunciato Lauren Johnson sui social.

Di Valeria Rubino

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome