PRATO – I legali della donna di Prato, accusata di violenza sessuale per induzione per aver avuto rapporti sessuali con un minore da cui ha avuto anche un figlio, discuteranno questa mattina al tribunale del riesame di Firenze la revoca della misura degli arresti domiciliari disposta dal gip di Prato, Alessandra Scarlatti, che era stata disposta per il pericolo di inquinamento delle prove e di reiterazione del reato.
La difesa chiede la revoca dei domiciliari
L’indagata è presente in aula assieme ai suoi legali, Mattia Alfano e Massimo Nistri. L’udienza non è accessibile a estranei al procedimento. La difesa chiederà la revoca degli arresti domiciliari e in subordine una misura meno afflittiva rispetto a quella emessa dal gip di Prato.
Prato, la linea dell’accusa
L’indagine è partita l’8 marzo scorso in seguito alla denuncia presentata dai genitori del ragazzo. A cui la donna aveva dato in passato ripetizioni private. Secondo l’accusa, tra i due ci sarebbero stati rapporti sessuali quando ancora il minore non aveva compiuto 14 anni. Circostanza che l’indagata ha sempre respinto. Spiegando, sia ai pm che successivamente al gip nel corso dell’interrogatorio di garanzia, che i rapporti sessuali erano iniziati quando il ragazzo aveva già compiuto 14 anni. La versione dei fatti del minore sarà acquisita in incidente probatorio il prossimo 15 aprile.
(LaPresse)