Accoltellato in strada a 17 anni da una gang di dieci ragazzi ad Agnano

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via Raffaele Ruggiero

NAPOLI – Violenza giovanile senza freni in città. Un 17enne accerchiato e accoltellato da una babygang ieri notte. All’alba è stato trasportato all’ospedale San Paolo con una ambulanza. I medici hanno fatto sapere che ha riportato una profonda ferita da taglio alla spalla destra. Gli investigatori della polizia lo hanno ascoltato al pronto soccorso, per capire cosa fosse successo e ricostruire i fatti. Il ragazzo ha spiegato che era nel parcheggio di via Raffaele Ruggiero, in una zona periferica al confine con Agnano. In quel momento era insieme ad amiche quando era stato accerchiato da dieci ragazzini. Lo avevano assalito dopo poche parole, con un pretesto. Lo avevano immobilizzato. Lui aveva provato a difendersi. Uno aveva estratto il coltello e lo aveva colpito con forza a una spalla. Si erano allontanati subito dopo con gli scooter.

Il 17enne era stato soccorso dagli amici, che avevano allertato i medici del 118 alle cinque del mattino. I poliziotti del commissariato San Paolo e della questura hanno sentito anche gli amici del 17enne. Hanno detto che in quel momento la strada era deserta. Non era stato possibile chiedere aiuto. Ieri gli investigatori hanno esaminato i filmati registrati dalle telecamere di sorveglianza nel parcheggio in via Raffaele Ruggiero. L’obiettivo è individuare gli scooter degli aggressori, per restringere il campo delle ricerche il più in fretta possibile. Le verifiche proseguono in questa direzione. Intanto le forze dell’ordine hanno elevato il livello di allerta dopo una escalation di aggressioni e ferimenti.

Nei fine settimana è un bollettino di guerra, tra ragazzi pestati, risse e accoltellamenti. Senza contare i sequestri di armi, rinvenute nelle tasche degli adolescenti. La città si confronta quotidianamente con un’escalation preoccupante di episodi di violenza giovanile che non accenna a diminuire. Quello che inizialmente veniva liquidato come fenomeno isolato si è trasformato in una vera e propria emergenza sociale e di ordine pubblico, che investe il centro storico e i quartieri periferici con eguale intensità. Il prefetto ha provato a mettere un argine con le cosiddette zone rosse, in sostanza ha deciso di blindare e sorvegliare le principali aree della movida. Il motivo è semplice. Le cronache recenti sono purtroppo dominate da aggressioni, risse notturne e atti di bullismo estremo che vedono coinvolti ragazzi, spesso minorenni, organizzati in piccoli gruppi o “baby gang”. Questi giovani, mossi da dinamiche di emulazione, competizione territoriale o semplice volontà di sopraffazione, seminano paura tra residenti e turisti.

I luoghi della movida e i punti di aggregazione serale, come i Quartieri Spagnoli e il lungomare, sono diventati teatro di violenze che sfociano in veri e propri assalti, spesso con l’uso di armi da taglio o oggetti atti a offendere. L’emergenza non è solo repressiva ma strutturale. Sociologi ed esperti puntano il dito contro l’abbandono scolastico, la disoccupazione e la mancanza di opportunità che spingono i giovani verso la strada e modelli culturali distorti, spesso mutuati dalla criminalità organizzata. Le istituzioni, guidate dalle forze dell’ordine, hanno intensificato i controlli e le operazioni di prevenzione, ma è sempre più chiaro che la risposta non può essere solo poliziesca. È necessaria una strategia integrata che investa in politiche sociali, riqualificazione urbana e progetti educativi.

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