NAPOLI – Fatture false. E’ questa l’accusa mossa da parte della Procura della Repubblica di Napoli (sezione Reati economici) nei confronti della Marat Football Management, la società che cura gli interessi sportivi e l’immagine di diversi calciatori di Serie A e che fa capo al procuratore Mario Giuffredi. Quest’ultimo è un nome noto a Napoli, in quanto è l’agente di diversi calciatori azzurri.
Il comando provinciale della guardia di finanza di Napoli, nell’ambito dell’inchiesta coordinata dai pm, ha sequestrato, su disposizione del gip del Tribunale di Napoli, disponibilità finanziarie su conti correnti bancari per oltre 1,6 milioni euro.
Il legale rappresentate ed altri 5 responsabili sono indagati per dichiarazione fraudolenta ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. In particolare, il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Napoli ha raccolto elementi tali da far ritenere che la stessa società avrebbe utilizzato “fatture false”, per gli anni 2018 e 2019, per un importo complessivo di oltre 3 milioni di euro, con un conseguente illecito risparmio di imposta di circa 1,6 milioni di euro.
Il sistema fraudolento veniva perpetrato attraverso l’emissione di fatture da parte di compiacenti associazioni sportive dilettantistiche per fittizie prestazioni fornite alla società indagata, la Marat Football Management, e, al fine di dare parvenza di effettività all’operazione, la società utilizzatrice avrebbe effettuato i pagamenti attraverso bonifici sui conti correnti delle emittenti.
Subito dopo, le somme sarebbero state prelevate, quasi sempre in modo frazionato, e restituite – tramite una serie di complici – al rappresentante legale della società utilizzatrice.
Oltre al 44enne napoletano Mario Giuffredi, risultano indagate altre persone. Tre sono suoi collaboratori: l’agente Fifa Luigi Liguori, 30enne di Pollena Trocchia, Luigi Sansò, 60enne di San Giorgio a Cremano e il cugino omonimo Mario Giuffredi, 33enne di San Paolo Belsito. A questi si aggiungono cinque dirigenti, all’epoca dei fatti contestati, di società compiacenti, secondo l’ipotesi accusatoria: Antonio Frezza, 59enne di Acerra dell’Asd Atletico Acerra e Giovanni Desiato, 56enne di San Nicola la Strada della Boys Sannicolese.
Secondo la ricostruzione della Procura, Mario Giuffredi avrebbe architettato il tutto al fine di evadere le imposte sui redditi e sul valore aggiunto, avvalendosi di fatture per operazioni inesistenti emesse dalle società dei cinque dirigenti indagati. Poi, attraverso il cugino e Liguori, rientrava della disponibilità del denaro relativo alle operazioni commerciali inesistenti e parte di questo veniva consegnato a Sansò. A far scoprire l’ingegnoso sistema sono state anche le intercettazioni delle conversazioni telefoniche tra gli indagati.