MOSCA – Torna il clima della guerra fredda in Russia. Il servizio di sicurezza federale della Russia (l’Fsb, il principale servizio di intelligence) ha arrestato un cittadino statunitense con l’accusa di essere una spia. E’ quanto ha riferito la Tass. Lo statunitense arrestato, Paul Whelan, è stato fermato il 28 dicembre a Mosca “durante una missione di spionaggio”, secondo quanto afferma l’Fsb. Nei suo confronti è stata avviata un’inchiesta. Se dovesse essere giudicato colpevole, rischia tra i 10 e i 20 anni di carcere.
Il silenzio della Casa Bianca
Da Washington tutto tace. Nulla, almeno per il momento, dall’Ambasciata statunitense a Mosca, dalla Casa Bianca o dal Dipartimento di Stato Usa. Di certo questo episodio non fa che peggiorare i rapporti tra Russia e Stati Uniti. Dopo il crollo del muro di Berlino l’escalation del peggioramento delle relazioni tra i due Stati non si è mai fermata. La crisi in Ucraina, la guerra in Siria, il ruolo spesso antitetico nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, e poi il ‘Russia gate’, lo scandalo sulle interferenze russe nelle elezioni del 2016 che hanno portato Donald Trump alla presidenza statunitense. Una serie di episodi hanno messo in difficoltà le relazioni diplomatiche tra Mosca e Washington che sembrano peggiorare di giorno in giorno.