Addio a Maria Sole Agnelli, l’ultima grande signora della dinastia: si è spenta a 100 anni

155
Foto LaPresse/Alberto Gandolfo 14-09-2018 Torino(Italia) Cronaca Commemorazione Marchionne nella foto: Maria Sole Agnelli 
Photo LaPresse/Alberto Gandolfo September 14, 2018, Torino (Italy) News
Marchionne commemoration in the pic: Maria Sole Agnelli
Foto LaPresse/Alberto Gandolfo 14-09-2018 Torino(Italia) Cronaca Commemorazione Marchionne nella foto: Maria Sole Agnelli 
Photo LaPresse/Alberto Gandolfo September 14, 2018, Torino (Italy) News
Marchionne commemoration in the pic: Maria Sole Agnelli

TORRIMPIETRA (ROMA) – Cala il sipario su un’intera epoca. Si è spenta oggi, all’età di 100 anni, Maria Sole Agnelli, sorella dell’indimenticato Avvocato Gianni e di Susanna Agnelli. La sua morte, avvenuta nella quiete della sua residenza di Torrimpietra, alle porte della Capitale, non segna solo la scomparsa di una delle ultime testimoni dirette della grande saga familiare che ha plasmato l’Italia del Novecento, ma chiude un capitolo di storia, costume e potere.

Nata il 9 agosto 1925 a Villar Perosa, la culla torinese della dinastia, Maria Sole ha attraversato un secolo di trasformazioni, mantenendo sempre un profilo di eleganza discreta e un’autonomia di pensiero che l’hanno distinta all’interno di una famiglia tanto celebre quanto complessa. A differenza dei fratelli, proiettati sulla scena industriale e politica nazionale e internazionale, scelse un percorso più radicato nel territorio e negli affetti, senza mai sottrarsi, però, alle responsabilità che il suo cognome comportava.

La sua vita pubblica ebbe un epicentro inaspettato e significativo in Umbria. Per un intero decennio, dal 1960 al 1970, fu sindaca del comune di Campello sul Clitunno, un incarico che svolse con dedizione e pragmatismo, dimostrando un legame autentico con la comunità e un’insolita vocazione per l’amministrazione locale. Un’esperienza che la definì come una figura capace di andare oltre i salotti e le stanze del potere torinese, sporcandosi le mani con i problemi concreti dei cittadini.

Anche la sua vita privata fu intensa e articolata. Dalle prime nozze con il conte Ranieri Campello della Spina, esponente di un’antica nobiltà umbra, nacquero quattro figli: Virginia, Argenta, Cintia e Bernardino. Un legame che rafforzò ulteriormente il suo rapporto con il cuore verde d’Italia. Successivamente, dal secondo matrimonio con il conte Pio Teodorani Fabbri, ebbe il suo quinto figlio, Eduardo.

Ma l’impegno di Maria Sole Agnelli non si esaurì con la politica locale. Per ben 14 anni, fino al suo ritiro nel 2018, ha ricoperto la carica di presidente della Fondazione Agnelli, l’ente filantropico di famiglia. Sotto la sua guida, la Fondazione ha consolidato il suo ruolo di primo piano nel panorama italiano, sostenendo e guidando progetti cruciali nel campo dell’istruzione, della ricerca e della cultura, con un’attenzione particolare al miglioramento della scuola italiana. Un ruolo di grande responsabilità, ereditato dal fratello Gianni, che ha interpretato con rigore e visione.

Accanto agli impegni istituzionali e familiari, coltivò una passione viscerale e raffinata per l’ippica. Fu un’apprezzata proprietaria di cavalli da corsa, raggiungendo un traguardo sportivo di assoluto prestigio: un suo cavallo conquistò la medaglia d’argento nella disciplina di equitazione individuale alle Olimpiadi di Monaco del 1972, un evento tragicamente segnato dall’attacco terroristico.

Con la sua scomparsa, se ne va non solo “la sorella dell’Avvocato”, ma una donna poliedrica, una figura chiave, sebbene riservata, che ha saputo tessere insieme il filo della tradizione familiare, l’impegno civile, la passione per la cultura e l’amore per la terra. L’ultima grande signora di una dinastia che, nel bene e nel male, è la storia stessa dell’Italia.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome