Una svolta epocale nel panorama radiofonico svizzero
Nel settembre 2025, la SSR SRG ha annunciato la messa in vendita delle sue tre emittenti musicali tematiche—Radio Swiss Classic, Radio Swiss Jazz e Radio Swiss Pop—nell’ambito del programma di ristrutturazione “Enavant”, volto a contenere i costi e razionalizzare l’offerta. L’obiettivo è ambizioso: risparmiare 270 milioni di franchi entro il 2029. Ma dietro la cifra si cela una scelta che tocca il cuore della missione culturale del servizio pubblico: rinunciare a tre voci musicali che, per oltre vent’anni, hanno accompagnato la quotidianità degli ascoltatori svizzeri e di tutto il mondo con discrezione, qualità e sobrietà.
Le origini: tre emittenti, una vocazione comune
Tutte e tre le radio sono nate nel 1998, sotto l’egida di Swiss Satellite Radio, con l’intento di offrire musica di qualità, senza pubblicità né interruzioni. Radio Swiss Classic propone un repertorio di oltre 4.300 titoli di musica classica, antica e operistica, trasmessi in modo continuo e moderato; Radio Swiss Jazz, inizialmente chiamata Swiss Culture & Jazz, ha debuttato il 1º settembre 1998 a Berna, per poi assumere il nome attuale nel 2001. La sua programmazione spazia dal jazz tradizionale al soul e al blues, con particolare attenzione alla scena svizzera; Radio Swiss Pop, precedentemente nota come Swiss Light, è dedicata al pop internazionale degli ultimi trent’anni, con una selezione musicale curata da un piccolo team di redattori e un’attenzione costante alla produzione svizzera.
Un ruolo culturale e tecnologico di primo piano
Queste emittenti hanno rappresentato un modello di radiofonia digitale sobria e accessibile. Trasmesse in DAB+ e via satellite, hanno raggiunto ambienti pubblici e privati—dagli ospedali alle biblioteche, dagli uffici alle case—offrendo una colonna sonora neutra, priva di pubblicità e commenti. La loro funzione non era solo musicale, ma anche culturale: promuovere la musica svizzera, valorizzare il patrimonio sonoro europeo, offrire un’alternativa alla radio commerciale.
L’asta e i potenziali acquirenti
La SSR ha avviato l’asta a settembre 2025, invitando gli operatori radiofonici svizzeri a presentare offerte. Il criterio principale sarà la continuità dell’offerta musicale. Per Radio Swiss Pop si è già fatto avanti il gruppo Bespoke Media, editore di James FM, che aveva manifestato interesse già nel 2020. La vendita dovrebbe concludersi entro l’inizio del 2027.
Reazioni e impatto mediatico
La notizia ha suscitato reazioni contrastanti. Da un lato, c’è chi comprende la necessità di razionalizzare; dall’altro, molti temono la perdita di un presidio culturale. Le tre emittenti non erano semplici stazioni musicali, ma spazi di resistenza alla commercializzazione, luoghi sonori dove la musica parlava da sé. La loro vendita solleva interrogativi sul futuro della radio pubblica e sul ruolo della musica come bene comune.
Una transizione da raccontare
La cessione di Radio Swiss Classic, Jazz e Pop non è solo una notizia economica: è un passaggio simbolico. Un cambio di paradigma. In un’epoca di algoritmi e playlist personalizzate, queste radio rappresentavano una scelta editoriale precisa: fidarsi della musica, lasciarla fluire, senza rumore di fondo. Raccontare la loro storia è un modo per preservarne il senso, anche mentre cambiano proprietario.