SANTA MARIA CAPUA VETERE – Il Signore ha chiamato a sé uno dei più eccelsi e illustri principi dell’avvocatura penale italiana: il grande maestro Giovanni Aricò, morto a 79 anni, sammaritano d’origine e romano di adozione. Gli avvocati Fabrizio Merluzzi, Giuseppe Cincioni e Raffaele Crisileo, suoi allievi prediletti, ricordano così il grandissimo professore Aricò: “Vogliamo ricordare a chi lo ha conosciuto per motivi professionali o privati una persona di grandissimo spessore, di eccelsa competenza e straordinaria umanità, di totale dedizione alla sua missione, di vera classe e altissima signorilità, un vero e indiscusso gentiluomo. Fonte di immenso sapere, di non comune conoscenza e di altissimo senso etico. Un vero maestro per noi e per una miriade di avvocati di tutta Italia. Sicuramente un caposcuola e un maestro straordinario, punta di diamante dell’avvocatura italiana, una eccellenza nazionale per il sapere giuridico trasmesso che non ha mai temuto confronti formando intere generazioni di avvocati. Ci ha lasciato il grande Giovanni Arico’. Chapeau. Ci piace citare un frase del nostro grande maestro: ‘Io sono un artigiano che lavoro in trincea. Sono convinto che il rispetto che l’avvocato deve dare al magistrato nasce dalla polemica perché solo cosi può dare un contributo all’accertamento della verità’ Ed allora riposa in pace, che la terra ti sia lieve, grande uomo, grande professore, grande avvocato che ora ritorni dopo cinquant’anni ( da quando ti sei trasferito nella Capitale ) nella tua città natale, Santa Maria Capua Vetere, che ha perso uno dei figli di cui andava fiera e che di te avrà memoria grata”. Funerali religiosi giovedì 12 gennaio nella Chiesa San Pio X in Piazza della Balduina a Roma. Poi la salma proseguirà per Santa Maria Capua Vetere dove riposerà nella cappella di famiglia accanto al figlio Carlo, giovane avvocato penalista, volato al Cielo a soli 27 anni a causa di un fatale incidente mortale.