BRUXELLES – Abolizione del passaggio dall’ora legale all’ora solare e viceversa: è questa la proposta avanzata dalla Commissione Europea in tutti i paesi dell’Unione. A lanciarla sono stati i Paesi dell’Est e del Nord, capeggiati da Finlandia e Polonia. “La gente lo vuole fare, perciò lo faremo”, ha annunciato il presidente Jean-Claude Juncker. Già nei prossimi giorni verrà formulata una proposta per la ‘riforma’.
L’ora legale è stata introdotta in Italia per la prima volta nel 1916, durante la Prima guerra Mondiale, abolita nel 1920 per poi tornare nel 1966, durante una forte crisi energetica.
Pollice in basso dei cittadini europei, l’80% non crede sia utile
Non potrebbe essere più chiaro il risultato del sondaggio effettuato dall’Unione Europea. Che non a caso è stato il più partecipato nella storia dell’Ue. Secondo l’indagine più dell’80% dei cittadini europei non crede all’utilità del cambio orario, chiedendo l’abolizione dello stesso. Non stupisce se si considera che, per ragioni legate all’inclinazione dell’asse terrestre, sono principalmente i paesi del Sud a beneficiarne. Più di 4 milioni e mezzo di cittadini si sono espressi nel referendum. Una risposta massiccia quella alla richiesta di consultazione pubblica, lanciata dall’esecutivo comunitario, tra i mesi di luglio e agosto.
Pochi vantaggi per Nord ed Est, il parlamento Polacco: “danneggia l’economia e fa male alla salute”
Sono i paesi del Baltico e del Nord ad aver dato il via al dibattito. Il risparmio di tempo e di energia diminuisce infatti gradualmente tanto più ci si sposta verso gli stati settentrionali.Tra i primi a promuovere la richiesta per l’abolizione ci sono state la Finlandia e la Lituania. A dare un contributo sostanziale al dibattito la Polonia, che ha portato avanti i risultati di alcuni studi scientifici. Secondo alcuni test effettuati su incipit del parlamento di Varsavia il passaggio dall’ora solare a quello legale avrebbe diverse conseguenze negative per l’economia e la salute dei cittadini. I dati non sono stati verificati dalla comunità scientifica internazionale, ma neppure smentiti.