NAPOLI (Mauro Mancuso) – La base grillina scalpita, chiede un’alternativa all’attuale M5S. Si è esaurita anche la pazienza nei confronti del leader Giuseppe Conte che tarda a presentare il nuovo Movimento e che scegliendo di puntare sull’alleanza giallorossa, da strutturare in vista delle elezioni politiche, oltre che di promuovere l’alleanza pentapiddina a Napoli, ha disilluso le aspettative dei nostalgici del partito del V-Day. A voler cavalcare l’onda del ‘disagio’ ci sono buona parte dei parlamentari espulsi per aver votato contro il governo Draghi capitanati da Nicola Morra e Barbara Lezzi.
“All’interno del vecchio mondo politico da cui sono stato espulso – ha detto il primo – c’è tanta gente per bene che vorrebbe provare a rigenerare entusiasmo attorno a valori etici e prepolitici che dovrebbero accomunare tutti quanti gli italiani. Stiamo lavorando ad un nuovo contenitore politico, ma non è solo un discorso parlamentare. Ci sono tante persone fuori dai palazzi che ci chiedono di procedere: e sono tanti quelli disposti fare un passo in avanti. Ma di certo questo non sarà il partito di Morra o di Lezzi o di qualche singolo: sarà nuovamente un Movimento che vuole costruire intelligenza collettiva e trasparenza. Certi valori dovrebbero accumunare tutti”.
Tra i campani che potrebbero entrare a far parte del nuovo Movimento ci sono le senatrici ex grilline Virginia La Mura, Luisa Angrisani e Vilma Moronese, pare, in questo momento scelgano di restare in posizione attendista condizionate dalla speranza che a scendere in campo ci siano anche Alessandro Di Battista e Davide Casaleggio.
Ma l’ex deputato non ha ancora le idee chiare rispetto al suo futuro politico, molto dipenderà dall’esito delle Amministrative. Laddove il M5S non riuscisse ad ottenere una buona affermazione non perderebbe tempo a riproporsi come leader di una nuova formazione da far correre alle Politiche. Con lui farebbero una scelta di campo lontana dall’attuale Movimento anche il consigliere regionale Marì Muscarà, il consigliere comunale di Napoli Matteo Brambilla e diversi consiglieri di Municipalità e attivisti. Intanto Casaleggio, rifiutandosi di consegnare a Conte l’elenco degli iscritti al M5S, sta rallentando la trasformazione del M5S ‘istituzionale’ che senza quell’elenco e senza poter utilizzare la piattaforma Rousseau per le consultazioni resta bloccato in un limbo.
Le prossime settimane, per gli ex grillini, serviranno a contarsi e a valutare in che modo capitalizzare i malumori pentastellati. Quello che si dovrà valutare è il ‘credo’ nei principi che ex e dissidenti rivendicano. Capire se questi verranno riproposti nello statuto dei contenitori che nasceranno. Per esempio: la regola del doppio mandato si applicherà comunque a chi come Morra, Lezzi, Moronese, La Mura, ha già due legislature all’attivo o aderire ad un nuovo Movimento significa ripartire da zero. Perché se così fosse, qualche dubbio sui principi imprescindibili sarebbe lecito.
Ma dai grillini, e dagli ex, c’è da aspettarsi di tutto. Lo dimostrano le pubbliche scuse dell’ex capo politico Luigi Di Maio a Simone Uggetti, ex sindaco del Pd di Lodi, assolto in appello dall’accusa di turbativa d’asta perché il fatto non sussiste, per averlo messo alla gogna nel 2016. Per coerenza, se i fedelissimi sono pronti a prendere il buon esempio. Il capogruppo in consiglio regionale Valeria Ciarambino che, con il gruppo consiliare durante la scorsa legislatura, riservò lo stesso trattamento all’ex presidente del Pd campano Stefano Graziano (e non solo).