Aeroporto a Grazzanise, un tavolo fra i Comuni

Oliviero: affidato lo studio di fattibilità, adesso si riuniscano enti e associazioni di categoria

Gennaro Oliviero

CASERTA – La strada per la realizzazione dello scalo merci aeroportuale a Grazzanise è strutturata su due corsie: lo studio di fattibilità affidato alla società regionale Acamir e un tavolo fra le istituzioni che dovrà essere aperto a breve. Lo spiega il presidente del consiglio regionale Gennaro Oliviero, relatore della proposta di “verificare l’ipotesi di attivazione dello scalo di Grazzanise per attività cargo” inserita nel bilancio di previsione approvato dall’assemblea pochi giorni fa. L’ente ha stanziato 100mila euro per uno “studio di fattibilità tecnico-economica”.

“La Acamir – nota Oliviero – ha ricevuto l’incarico, che costituisce quindi una scelta in house della Regione. Si tratta di un impegno forte dell’Ente per valutare il passaggio successivo. Mentre la società prepara lo studio, chiederò al sindaco di Grazzanise Enrico Petrella, che è un buon amministratore, di attivare un tavolo di partenariato con i Comuni limitrofi, le associazioni di categoria come Confindustria e Coldiretti e gli altri soggetti che hanno interesse al progetto dello scalo. Lo stesso tavolo dovrà poi cercare il gestore per l’aeroporto: in Italia ci sono società specializzate, come la Gesac, che gestisce Napoli e Salerno”.

Dovrà quindi essere chiesto alla società individuata “se vuole partecipare a questa attività di lancio dello scalo di Grazzanise: gli spazi ci sono, dato che non esistono scali merci in Italia meridionale”. In seguito, “una volta stilato lo studio di fattibilità e riunito il tavolo, il Parlamento deve inserire lo scalo merci fra gli aeroporti d’Italia. Nel Piano nazionale dei trasporti dovrà quindi essere inserito anche Grazzanise: in questa circostanza vedremo quanto questo governo di centrodestra abbia a cuore il progetto. Ho sentito molti parlamentari esprimersi a favore, ma finora è la Regione ad aver tirato fuori 100mila euro e promosso lo studio: il resto devono farlo loro”. Intanto, osserva ancora il presidente dell’assemblea regionale, “c’è chi rilancia e dice che lo scalo dovrebbe servire anche per i voli passeggeri. In questo modo, però, il percorso diventerebbe più complicato”.

Nei giorni scorsi Oliviero ha ricordato: “Dal Piano Nazionale degli Aeroporti si rileva che l’Italia ha ancora ampi margini di espansione nel settore, sia perché i volumi sono destinati a crescere per via dell’e-commerce e dell’abbreviarsi del ciclo di vita dei prodotti in chiave time to market, sia perché la quota commerciale sul totale europeo (5,5%) è ad oggi molto minore rispetto a quella espressa sul fronte passeggeri (11,6%) e soprattutto è bassa rispetto al peso delle sue esportazioni extra Ue”.

Secondo quanto nota il presidente, “portare i livelli italiani del trasporto aereo cargo a livello della media degli altri Paesi europei comparabili con la nostra produzione manifatturiera è auspicabile non solo per l’evidente impatto economico ma anche perché determinerebbe un elemento di forte riconciliazione con l’ambiente, riducendo il traffico su gomma di mezzi di dimensioni estremamente rilevanti”.

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