MILANO – “Biden ha accelerato sul ritiro per dedicarsi al fronte interno”. Lo dice in una intervista al Corriere della Sera a Sidney Blumenthal, senior advisor di Bill Clinton dal 1997 al 2001.
“L’Afghanistan non è necessariamente l’esempio di una nuova dottrina. È un caso a parte. Se c’è un internazionalista quello è Joe Biden, e io non credo che questo passaggio sia il segnale di un ripudio dell’internazionalismo, è solo la conseguenza di quello che Joe Biden pensa, e non da oggi, dell’Afghanistan”, afferma, ricordando che l’attuale presidente Usa era “determinato” a lasciare l’Afghanistan.
“Sono stati ignorati gli allarmi che venivano da alcuni funzionari del dipartimento di Stato e dai generali e non è stata programmata l’evacuazione: così è sembrato che abbandonassimo i nostri alleati afghani”, sottolinea.
“Ci saranno indagini del Congresso – aggiunge – ma i due terzi degli americani sostiene il ritiro. Probabilmente tra un anno, quando ci saranno le elezioni di midterm, questo non sarà più un punto debole per lui”.
“Il 6 gennaio non è veramente finito – evidenzia in merito all’assalto a Capital Hill – Non è solo polarizzazione politica, è molto di più. Il principale pericolo per l’America come democrazia e per l’internazionalismo è domestico”.
(LaPresse)