Afghanistan, Cartabia: “Pm e giudici ora rischiano, soprattutto le donne”

Foto Mauro Scrobogna /LaPresse

ROMA – “C’è un reale rischio in Afghanistan che procuratori e giudici, soprattutto donne, siano perseguitati e siano sostituiti da persone senza effettiva cultura giuridica”. Lo afferma la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, in un colloquio con il Corriere della Sera. La guardasigilli assieme ai suoi omologhi di Francia, Spagna e Lussemburgo, ha sottoscritto una lettera-appello al commissario europeo per la Giustizia, Didier Reynders, per difendere chi stava traghettando il Paese verso un sistema di regole uguali per tutti e per tutte, con particolare attenzione per le donne. “La situazione in Afghanistan ci convoca a un compito tanto difficile quanto fondamentale: cercare in ogni modo di mettere al riparo da ritorsioni magistrati e avvocati che in questi anni hanno collaborato con la comunità internazionale e che si sono esposti per la costruzione di uno Stato di diritto in Afghanistan – aggiunge – Occorre l’impegno di tutti i Paesi e della stessa Ue affinché il sistema giudiziario, che faticosamente l’Afghanistan in questi anni aveva cominciato a costruire, non sia smantellato. Per questo ho sottoscritto quella lettera, perché si possano al più presto prendere iniziative congiunte”.

“Il mio pensiero, la mia preoccupazione, la mia vicinanza sono rivolti soprattutto alle donne, che in ogni momento stanno rischiando di pagare con la vita il coraggio di essersi spese per la difesa delle libertà fondamentali e di essersi battute contro ogni forma di violenza. Il mio pensiero va a loro e ai loro familiari, che vivono ore drammatiche, in cui tutto sembra crollare. Insieme al pg Giovanni Salvi, e a tanti magistrati e avvocati che si sono rivolti spontaneamente al ministero, da giorni stiamo lavorando con i dicasteri per riuscire a mettere magistrati e magistrate, avvocati e avvocatesse, che sono stati in contatto con l’Italia, al riparo dal pericolo di rappresaglie. Ma è inutile negare che le condizioni sono sempre più complesse e che ogni tentativo incontra enormi difficoltà”, aggiunge.

(LaPresse)

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