KABUL – Un’altra mattinata drammatica ha svegliato Kabul, capitale dello stato afghano. Tre esplosioni in pochi minuti sono state registrate in città poco dopo le 9. Dopo le deflagrazioni qualcuno ha raccontato di aver sentito degli spari. Due gli attacchi a Kabul, uno a Kandahar dove pare sia stato preso d’assalto un convoglio della Nato. Dietro il raid c’è la mano dell’Isis, che ha rivendicato gli agguati di questa mattina.
Kamikaze all’esterno di una stazione di polizia a Kabul
Uno dei due attentati di Kabul sarebbe avvenuto all’esterno di una stazione di polizia situata nei pressi di ambasciate e ufficio governativi stranieri. A riportare la notizia un funzionario ministeriale afghano: un uomo, con addosso dell’esplosivo, si sarebbe fatto esplodere proprio davanti la stazione. Non è ancora chiaro se gli attentati di questa mattina abbiano provocato o meno vittime e feriti. Sui luoghi colpiti sono adesso al lavoro i soccorsi e le forze dell’ordine, ma il sentore è che ci siano diversi morti
Gli ultimi agguati: quasi sessanta morti
Gli attentati di Kabul di questa mattina sono solo gli ultimi di un’escalation infinita di stragi. Se contiamo solo i raid messi a segno negli ultimi dieci giorni (escludendo quello del 22 aprile rivendicato dall’Isis che ha provocato 57 morti), sono oltre 60 le vittime registrate. Lo scorso 30 aprile furono 42 i morti provocati da tre diversi attentati in Afghanistan; fra di loro c’erano anche 10 giornalisti. Domenica scorsa invece, un esplosione all’interno della moschea Yaqobbi nella provincia di Khost City utilizzata come centro per la registrazione degli elettori in vista delle consultazioni parlamentari e provinciali dei prossimi mesi, ha causato 13 morti e trenta feriti. A perdere la vita sia fedeli in preghiera che cittadini intenti nelle operazioni pre voto.