Afghanistan, Draghi assicura: “Su cooperazione per l’accoglienza l’Ue sarà all’altezza”

Foto Roberto Monaldo / LaPresse Nella foto Mario Draghi

ROMA – Riflettere sul passato e sul ruolo dell’occidente nel mondo arabo ma guardare al futuro. Mario Draghi traccia la ‘road map’ da seguire per affrontare gli sviluppi della crisi afghana. I capisaldi sono due: l’accoglienza e la sicurezza. Su questi punti il presidente del Consiglio assicura che l’Europa “sarà all’altezza”. A tal proposito Draghi ha avuto un colloquio con la Cancelliera tedesca Angela Merkel. “Abbiamo iniziato a tratteggiare quelle che saranno le linee fondamentali della cooperazione a livello europeo. Siamo tutti consapevoli che sia assolutamente necessaria”, dichiara in un’intervista al Tg1.

Il tema più caldo resta quello dell’accoglienza “nei confronti di tutti coloro che ci hanno aiutato in Afghanistan in questi anni e delle loro famiglie, quelli che sono chiamati i ‘collaboratori’. Ma anche l’accoglienza di tutti coloro che si sono esposti in questi anni per la difesa delle libertà fondamentali, dei diritti civili, dei diritti delle donne”, argomenta.

Un piano “complesso” che richiede un coordinamento stretto fra tutti i Paesi “in primis quelli europei”. Un’unione che deve essere mantenuta anche in merito alla sicurezza dove è necessario “prevenire infiltrazioni terroristiche”. Temi che Draghi intende mettere sul tavolo del G20 individuato come sede naturale dove “poter avviare un’opera di collaborazione” visto che saranno coinvolti fra gli altri paesi come “la Cina, la Russia, l’Arabia Saudita, la Turchia”.

Nel frattempo le operazioni di rimpatrio dall’Afghanistan, proseguono. Il presidente del Consiglio rivolge poi un pensiero a chi da quella martoriata non è tornato, ovvero i 54 caduti italiani in venti anni di missione. “Il loro sacrificio non è stato vano – sottolinea – per me e per gli italiani sono degli eroi”.

Ma è tutto il fronte politico italiano a muoversi sulla crisi afghana con le varie anime del governo che, inevitabilmente, finiscono su fronti opposti. Dal Pd il segretario Enrico Letta chiama alla mobilitazione nazionale per “aiutare chi resta e accogliere chi fugge”.

Matteo Salvini, che ha avuto un colloquio con l’ambasciatore dell’Afghanistan in Italia, mette in chiaro invece come lo Stivale non possa essere l’unico centro di accoglienza in tutta Europa” invitando tutti i paesi a fare “la loro parte”. La necessità di una risposta comune dell’Ue viene ribadita anche dal ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che invita l’occidente a una “riflessione approfondita sugli errori commessi e sulle lezioni da apprendere”.

Questioni che dovranno essere approfondite ma ora serve governare il presente assicurando i voli umanitari e facendo pressioni sui Talebani in merito al rispetto dei diritti delle donne “pena l’isolamento internazionale del Paese”, dichiara ancora Di Maio nel corso del suo intervento al Consiglio Esteri Ue. Un obiettivo da non fallire dopo la fuga disordinata che, secondo il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi, resterà come “una pagina di vergogna per i paesi liberi” destinata a minarne la loro credibilità nel mondo.(LaPresse)

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