ROMA – Sulla crisi afghana “l’Ue è stata abbastanza assente” ma “è un problema mondiale. Ne parlerò oggi con Macron”. Il premier Mario Draghi si siede a tavola al ristorante ‘Le petite Nice’ di Marsiglia per una working dinner ” a tutto tondo”, come la definisce lui stesso. Nel Sud della Francia si rinsalda l’asse Roma Parigi, in un momento caratterizzato da una rinnovata intesa tra i due Paesi sul piano bilaterale e dalla volontà di mantenere uno stretto raccordo sui principali dossier europei e internazionali, come dimostra l’accelerazione dei lavori per un Trattato di cooperazione rafforzata, con il prossimo Vertice italo-francese che dovrebbe svolgersi entro la fine del 2021 prima del semestre di Presidenza francese del Consiglio UE, che avrà inizio il 1° gennaio 2022.
La portata principale è ovviamente l’Afghanistan- “Davanti a quella tragedia immane ci sono stati Paesi che hanno detto ‘noi non vogliamo rifugiati afghani’.Come si fa?”, ha stigmatizzato l’ex Bce, sottolineando che molti dei rifugiati afgani “per fortuna sono fuoriusciti, soprattutto in Iran e in altri Paesi che circondano l’Afghanistan. Le nostre forze diplomatiche e quelle di altri Paesi stanno cercando di trovare queste persone che hanno collaborato con l’Italia”. Ma di certo “l’Europa deve organizzarsi e ne parleremo con Macron, nessuno ha strategie chiare, tutti stanno parlando e riflettendo, nessuna ha delle mappe”.
Nel frattempo gli sherpa lavorano senza sosta al G20 straordinario che Draghi vuole organizzare a Roma già questo mese. La Francia sostiene la proposta italiana di coinvolgimento del G20 nel coordinamento internazionale sulla questione afghana.”Io credo che il G20 si farà, ne parleremo con il presidente cinese la settimana prossima”, dice convinto Draghi, mentre dalla Russia arriva il via libera del presidente Vladimir Putin: prenderà parte, se l’iniziativa ci sarà, confermano dal Cremlino. Un tassello fondamentale per il via libera all’iniziativa nel puzzle che si completerà martedì prossimo, nel confronto con Xi Jinping.
Un altro scacchiere nel quale la più stretta cooperazione tra Italia e Francia si sta concretizzando è la Libia. Italia e Francia sono sostanzialmente allineate e condividono gli obiettivi prioritari per la stabilizzazione del Paese. La crisi libica fa emergere la necessità di un avanzamento dell’Ue verso una politica comune europea di migrazione e di asilo. Questa urgenza, rappresentata dal Presidente Draghi al Consiglio Europeo di giugno, è ancora più evidente nella crisi afghana.Il Consiglio straordinario dei Ministri dell’Interno Ue del 31 agosto ha fornito una base adeguata per uno sforzo europeo sul piano umanitario, per esempio attraverso i reinsediamenti e la collaborazione con le agenzie Onu per l’assistenza nella regione, in chiave preventiva rispetto a flussi migratori irregolari e incontrollati.
(LaPresse)