Afghanistan, il portavoce dei talebani: “Chiediamo all’Italia di riconoscerci”

Taliban spokesman Zabihullah Mujahid, left, speaks at his first news conference at the Government Media Information Center, in Kabul, Afghanistan, Tuesday, Aug. 17, 2021. For years, Mujahid had been a shadowy figure issuing statements on behalf of the militants. Mujahid vowed Tuesday to respect women's rights, forgive those who resisted them and ensure a secure Afghanistan as part of a publicity blitz aimed at convincing world powers and a fearful population that they have changed. (AP Photo/Rahmat Gul)

ROMA – “Spero che l’Italia riconosca il nostro governo islamico e che riapra presto la sua ambasciata” a Kabul: a dirlo, in un’intervista a ‘La Repubblica’ è il portavoce dei talebani, Zabihullah Mujahid.

Nel nuovo governo, che sarà “di unità nazionale”, “non ci saranno donne ministro”, spiega il portavoce dei talebani, ma “potranno lavorare nei ministeri oppure come poliziotte o infermiere. Potranno anche studiare all’università”.

Per Zabihullah Mujahid adesso un punto cruciale del nuovo governo è evitare la crisi economica e la Cina in questo senso è un partner fondamentale: “La Cina è il nostro partner principale e rappresenta per noi una fondamentale e straordinaria opportunità perchè è disponibile a investire e ricostruire il nostro Paese. Teniamo moltissimo al progetto ‘One belt, one road’ che porterà a rivivere l’antica Via della seta. Inoltre possediamo ricche miniere di rame che grazie ai cinesi potranno tornare in vita ed essere modernizzate. Infine la Cina rappresenta il nostro lasciapassare verso tutti i mercati”. Con la Russi, i talebani continuano “a mantenere ottime relazioni con un partner importante e con un peso fondamentale per al regione come la Russia. Le relazioni con Mosca sono principalmente politiche ed economiche. La Russia continua a mediare per noi e con noi per creare le condizioni per una pace internazionale”.

(LaPresse)

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