MILANO – “Temo che mi uccideranno. Questa potrebbe essere l’ultima volta che ci sentiamo. Ho detto alle mie amiche di non contattarmi più perché non vorrei metterle in pericolo. Mi sento molto depressa e sola”. A dirlo, in un colloquio con Repubblica, è Maryam Sadaat, attivista che si occupa dei diritti delle donne in Afghanistan. Da cinque giorni è barricata in casa. Ora esorta: “Dì alla tua gente che non si devono fidare di loro, ti prego, qui sappiamo che non ci faranno più lavorare, studiare o vivere la vita che scegliamo.
In questi giorni le donne sono cambiate, si sono ritirate, si sono chiuse in casa, stanno cancellando foto, Facebook, si stanno isolando per paura di essere trovate. Stiamo scomparendo sotto gli occhi di tutti. La maggior parte delle famiglie è in modalità protezione, i nostri mariti, padri, fratelli ci stanno proteggendo, non possiamo uscire, non abbiamo da mangiare, i bambini non capiscono ma sentono che qualcosa è successo. Il prezzo della benzina è andato alle stelle, e la gente non può prendere i soldi perché le banche hanno chiuso. Le strade sono deserte perché tutti hanno paura dei talebani, non perché la città è tranquilla”.
(LaPresse)