ROMA – Continua ad aumentare il numero delle vittime dell’attentato che giovedì ha colpito l’area intorno all’aeroporto internazionale di Kabul, mentre il Pentagono lancia l’allarme di possibili nuovi attacchi da parte dell’Isis-k. L’affiliata dello Stato islamico, che ha rivendicato l’attacco terroristico, costituisce una minaccia “concreta e acuta”, riferisce la Casa Bianca, sottolineando che le truppe sono ancora in pericolo.
Secondo l’ultimo bilancio diffuso dal Wall Street journal sarebbero circa duecento le persone morte nella capitale del’Afghanistan, tra cui 13 militari Usa e tre cittadini britannici di cui uno teenager. Parlando alla nazione dopo l’attacco il presidente Usa Joe Biden ha promesso che Washington vendicherà “gli eroi” morti sul campo. Il presidente “li vuole morti”, ha detto ai giornalisti la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki.
Nelle scorse ore il Pentagono ha fornito aggiornamenti su quanto accaduto all’aeroporto di Kabul. Il generale dell’esercito William ‘Hank’ Taylor ha chiarito che l’esplosione è stata una sola, a opera di un kamikaze, ed è avvenuta fuori dall’Abbey Gate. Non ci sarebbe stato, quindi, contrariamente a quanto riportato in precedenza, un secondo attacco al Baron Hotel, ma solo spari.
La Difesa Usa ha confermato la morte di 13 militari statunitensi e il ferimento di altri 18, che sono stati trasferiti in Germania e verranno curati al centro medico regionale di Landstuhl. Ad ora ancora 5.400 persone sono in attesa di essere evacuate all’aeroporto di Kabul. Dall’inizio delle operazioni circa 88.000 persone sono state portate in salvo dal Paese. Un totale di 89 voli sono partiti giovedì dalla capitale, nonostante l’attentato, e circa 12.500 sono stati evacuati in aereo, inclusi 300 cittadini americani.
Intanto parole di condanna per l’attentato sono arrivate anche dalla Cina, che si è detta pronta a lavorare per “affrontare la minaccia del terrorismo”. “Perdere un figlio o una figlia, un marito, una moglie è come essere risucchiati in un grande buco nero”, ha sottolineato Biden parlando all’indomani dell’attacco durante l’incontro avuto con il premier israeliano Naftali Bennett, la missione “è pericolosa”, ma “è una missione da fare perché si continuano ad evacuare le persone”.
A esprimere dolore e sgomento per le morti è stato anche l’ex presidente Usa Barack Obama che, dopo giorni, ha rotto il silenzio, considerato dalla stampa Usa e internazionale imbarazzante. “Come molti di voi, Michelle e io abbiamo il cuore spezzato nell’apprendere dell’attacco terroristico”, ha scritto su Twitter Obama, “come ha detto il presidente Biden, questi militari sono eroi impegnati in una missione pericolosa per salvare la vita degli altri”.(LaPresse/AP)