AGRIGENTO – I carabinieri hanno individuato il complice di un brutale sequestro di persona verificatosi recentemente a Ribera (Agrigento). La vicenda era scaturita da un furto di due paia di forbici elettriche da potatura subito da due braccianti agricoli, i quali avevano individuato il possibile responsabile, un 30enne romeno, domiciliato a Ribera. I due si erano recati a casa dello straniero, picchiandolo e minacciandolo di morte con un coltello, costringendolo poi a salire a bordo di un’auto. I carabinieri, grazie ad una segnalazione, erano riusciti a fermare l’auto e arrestare i due. Le successive indagini hanno quindi permesso ai carabinieri di accertare che, oltre ai due braccianti agricoli, un ulteriore individuo aveva partecipato alla spedizione punitiva. Si tratta di un imprenditore agricolo 40enne, fratello di una delle due persone arrestate. Per l’uomo sono scattate le manette con l’accusa di sequestro di persona.
Oltre trenta arresti per l’operazione della Dia di Agrigento
La Dia sta eseguendo, ad Agrigento ed in altre Province della penisola (Palermo, Trapani, Catania, Ragusa, Vibo Valentia e Parma), un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dalla Dda di Palermo. Nei confronti di 32 persone ritenute responsabili, tra l’altro, di associazione mafiosa, partecipazione e concorso in associazione per delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti. Aggravata dal metodo mafioso, detenzione abusiva di armi, sequestro di persona a scopo di estorsione aggravato e danneggiamento mediante incendio.
All’operazione partecipano anche i carabinieri del comando provinciale di Agrigento che, nell’ambito del medesimo provvedimento, stanno eseguendo ulteriori due ordinanze di custodia cautelare. Nei confronti di due persone accusate di concorso in sequestro di persona e violenza sessuale, aggravati dal metodo mafioso.
(LaPresse)