ROMA – Rischi chimici, fisici, microbiologici, biologici e allergeni: è quanto emerge dalla relazione annuale 2017 del ministero della Salute al Piano nazionale integrato (PNI) 2015-2018 sui controlli ufficiali svolti nella filiera agroalimentare.
Le irregolarità
Sono state 1.044 le irregolarità riscontrate sugli alimenti. Sono state scoperte attraverso la verifica di 47.804 campioni su cui sono state effettuate 118.550 analisi.
Il ministero della Salute in collaborazione con il Nucleo anti sofisticazione del Comando Carabinieri per la tutela della salute (NAS) ha eseguito 50.201 controlli, di cui 30.311 nei settori d’interesse del Piano Nazionale Integrato. Le verifiche hanno permesso di scoprire complessivamente 11.470 irregolarità. Le segnalazioni di operatori del settore all’autorità amministrativa sono state 9.465, 1.333 all’Autorità giudiziaria. Sedici, invece, le persone arrestate.
Le sostanze contaminanti
Tra i maggiori aspetti critici riscontrati lo scorso anno c’è stato l’uso di principi attivi ad azione farmacologica non autorizzati (per esempio, il Fipronil, acaricida utilizzato illegalmente e che provocato problemi nelle uova provenienti da alcuni allevamenti) e il non corretto utilizzo di farmaci veterinari. Riscontrati anche alcuni pericoli emergenti tra i contaminanti organici, come le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS);
Micotossine e metalli pesanti continuano a rappresentare una problema di difficile soluzione tra i contaminanti; la non conformità a criteri microbiologici di sicurezza alimentare per presenza di Escherichia coli inclusi gli STEC, Salmonella spp e Listeria monocytogenes; e infine la presenza di allergeni non dichiarati negli alimenti, soprattutto soia e uova.