Alitalia, dal governo nuovo prestito. Patuanelli attende le valutazioni tecniche dai commissari

Foto Filippo Monteforte AFP

ROMA – Il futuro di Alitalia è sempre più nebuloso. Dopo la richiesta di 2 mesi aggiuntivi per presentare l’offerta vincolante, il Governo corre ai ripari con 350 milioni pubblici nelle casse dell’azienda. In una bozza del dl fisco, collegato alla manovra, è spuntato infatti uno stanziamento di un nuovo prestito ponte di sei mesi “per indilazionabili esigenze gestionali”. Stefano Patuanelli, ministro dello Sviluppo economico, che vigila sulla gestione dell’azienda, attende le valutazioni tecniche dai commissari straordinari di Alitalia.

La situazione è delicata, è il Dl Fisco è stata approvato salvo intese “anche per questo”, spiega il ministro ospite di SkyTg24, ricordando che l’ultima proroga, richiesta il 15 settembre, puntava ad ottenere 6 settimane, fino al 30 ottobre. L’esecutivo ha concesso solo sino al 15 ottobre. Ora, però, sembrano necessarie altre 8 settimane. “Forse era sbagliata la prima previsione”, dice Patuanelli, che comunque assicura: “Alitalia non rimarrà a terra”.

La situazione tecnica rimane molto delicata, con i commissari straordinari che sono al lavoro per la missiva sullo stato dell’arte da inviare al dicastero dello Sviluppo economico, dove si lascia tempo perché il garbuglio è complesso da sbrogliare. La triade Daniele Discepolo, Enrico Laghi e Stefano Paleari ha accolto “con irritazione” e anche con una certe sorpresa un’altra lettera, inviata da Fs e Atlantia.

Non è ancora stato sciolto il nodo della composizione dell’azionariato (i due player vogliono rimanere soci “di minoranza”), la governance della newco e la definizione di un partner industriale con una quota significativa. Delta dovrebbe aumentare la quota dal 10 al 15% (finora il colosso Usa non ha fatto nessuna apertura), permettendo ad Alitalia un ruolo in prima fila nello Sky Team e un’implementazione delle rotte in Nord America.

Insomma il piano industriale è ancora lontano dalla definizione, con lo spettro di almeno 2mila esuberi e il conseguente problema degli ammortizzatori sociali. Lufthansa, e non è una novità, sta alla finestra da tempo, ma nell’ultima settimana ha ribadito che, al momento, una partnership commerciale è certamente ipotizzabile. In linea teorica “il mercato italiano è molto importante” e un ingresso nell’equity non è impossibile, ma solo per un’Alitalia ristrutturata, sottolinea un portavoce dell’azienda.

Sulla compagnia tedesca, Patuanelli si limita a dire che “nell’immaginario collettivo, è legata ad un’esperienza non accettabile”, con una buona parte del personale in esubero. Ora, “il tempo è passato – spiega il ministro -, io non entro in dinamiche di mercato che non competono al ministero”, perché “compete al consorzio decidere sulla composizione del consorzio stesso, e ai commissari interloquire con il ministero”.

I sindacati continuano ad essere in subbuglio

Questa volta è Usb ad annunciare uno sciopero di 24 ore di tutto il personale Alitalia il 25 ottobre, oltre a cinque condizioni per il rilancio. Come un sì ad un piano di rilancio legato allo sviluppo della flotta e delle direttrici di lungo raggio, una garanzia della salvaguardia del perimetro e un no alle ‘mitigazioni sociali’. (AWE/LaPresse)

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome