ROMA– Non ci sarà un’altra proroga per Alitalia e Atlantia (al momento) è fuori dalla partita. Sono giorni decisivi per il decollo della newco e Luigi Di Maio riunisce al Mise sindacati e commissari per fare il punto sul dossier e rassicurare tutti i soggetti coinvolti. Si parte da un punto fermo: il consorzio acquirente guidato da Fs dovrà presentare l’offerta vincolante entro il 15 luglio, come da programma.
La cordata, che ha messo sul piatto risorse per un miliardo, sarà composta per il 35% circa da Ferrovie dello Stato, tra il 10 e il 15% dall’americana Delta e per una quota approssimativamente intorno al 15% dal Mef. Attenzione però, perché per il 40% rimanente ci sono state manifestazioni di interesse di Toto, Claudio Lotito e Germàn Efromovich, proprietario della compagnia di bandiera colombiana Avianca.
Una new entry esotica e interessante, senza dimenticare come dal Mise facciano notare che “in questi ultimi giorni è possibile siano pervenuti altri interessamenti”.
Fuori dai giochi Atlantia, per la quale, spiega Di Maio, “non c’è nessun pregiudizio”, ma che non ha presentato alcuna manifestazione di interesse. Chi vuole entrare dentro l’ex vettore di bandiera deve farsi avanti entro 12 giorni, “uscendo allo scoperto e con un’operazione di mercato”.
Per completare il progetto servono almeno 300 milioni, ma il governo sembra ottimista
Delta potrebbe aumentare nel tempo la sua partecipazione, è il ragionamento, e in cassa al 30 giugno ci sono 435 milioni di euro con ricavi e passeggeri in aumento rispettivamente del 3,8 e del 2%.
Le parti sociali ascoltano, ma al termine del tavolo prevale l’insoddisfazione
I rappresentanti dei piloti e degli assistenti di volo delle associazioni Anpac, Anpav e Anp, in presidio davanti al Mise, confermano lo sciopero per il 26 luglio, mentre i sindacati confederali parlano di un incontro pressoché “inutile”. “Occorrono risposte chiare sugli investimenti, sulle rotte e soprattutto sulla tutela del personale. I tempi si stanno allungando troppo”, lamenta la leader Cisl Annamaria Furlan.
Il segretario generale Cigl Maurizio Landini rilancia
“Per noi fa la differenza il piano industriale, che investimenti si fanno, quali aerei si comprano. Ci aspetteremmo in luglio un nuovo incontro per avviare un confronto serio sul piano industriale”.
L’idea condivisa anche dalla Uil è che la riunione sia servita solo per smentire le voci su Atlantia, senza presentare una strategia vera che tuteli il perimetro industriale e i lavoratori. Dopo oltre due ore di confronto lascia il Mise anche il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, che schiva i cronisti così: “Parla Di Maio”. La palla ‘avvelenata’ in effetti è in mano al superministro e il 15 luglio è sempre più vicino. (AWE/LaPresse)