ROMA – Poche certezze. E allora, si tratta di un déjà-vu non piacevolissimo, per il rebus Alitalia su profila il quarto rinvio in meno di cinque mesi. Entro sabato 15 giugno Fs avrebbe il compito di coinvolgere il partner mancante, ma al momento la quadra non è stata trovata e una nuova proroga, presumibilmente di un mese, sembra l’unica exit strategy.
L’incontro tra commissari e Fs
Per fare il punto della situazione nel pomeriggio di martedì si è riunito un gabinetto di crisi al Mise, che ha visto protagonisti l’ad di Ferrovie Gianfranco Battisti e la triade di commissari straordinari composta da Daniele Discepolo, Stefano Paleari ed Enrico Laghi. Un’ora abbondante di incontro, definito “tecnico”, al termine del quale tutti hanno giurato ai cronisti in pressing che “non si è parlato di proroga”. L’impressione è che siano frasi di prassi, perché il fattore tempo è ancora un volta l’asset principale per salvare l’ex compagnia di bandiera. Lo sa bene il governo, che con il ministro allo Sviluppo economico Luigi Di Maio lancia lo sprint: “Siamo in dirittura di arrivo. Sarà una settimana cruciale in cui dovremo fare delle scelte”.
La fase di stallo continua
Il problema è che la situazione rimane in stallo da inizio maggio, quando il Mise aveva concesso un altro mini rinvio di quaranta giorni per definire “nel minor tempo possibile” la nuova newco. Che al momento è orfana di un pezzo importante, pari al 40%. Fs dovrebbe infatti entrare con il 30% delle quote, mentre MEF e Delta Airlines sarebbero coinvolte nel progetto governativo con il 15% ciascuna. La quarta gamba? Toto sembra sfumato, mentre Atlantia rimane sullo fondo, visto che l’auspicata pax con il governo dopo il caso Morandi non è avvenuta.
L’interesse di Lufthansa nella trattativa Alitalia
Lufthansa è sempre alla finestra, ma non ha presentato un’offerta e sarebbe comunque interessata ad un’Alitalia ‘leggera’ con il taglio di almeno 2-3 mila dipendenti. “La nostra posizione non è cambiata”, ha ribadito una settimana fa l’ad di Lufthansa, Carsten Spohr. Il tempo intanto scorre (la compagnia perde quasi un milione di euro al giorno) e la cassa è scesa sotto i 450 milioni. Ecco allora che sembra difficile che la nuova proroga duri più di 30 giorni, visto che la prima offerta vincolante di Fs risale al 31 ottobre 2018. Per integrare Delta era stato poi fissato il termine del 31 gennaio 2019, slittato al 31 marzo, al 30 aprile e infine al 15 giugno. La telenovela Alitalia continua, ma il lieto fine sembra ancora lontano.
(LaPresse/di Alessandro Banfo)