ROMA – Nuovo allarme sulle condizioni climatiche del pianeta. A lanciarlo questa volta è il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Walter Ricciardi. Per l’Iss abbiamo solo “due generazioni, ovvero 20 anni, per salvare il pianeta dai cambiamenti climatici e dagli effetti devastanti che questi avranno sulla salute dell’uomo e dei territori“.
Clima, l’Iss: “I nostri nipoti rischiano di non poter più stare all’aria aperta a causa dell’aumento delle temperature”
Vent’anni. “E’ questo il tempo che ci rimane per mettere in atto misure concrete. Già oggi le morti in Europa legate ai cambiamenti climatici sono migliaia l’anno, ma saranno milioni nel prossimo futuro“, mette in guardia Ricciardi. L’Iss lancia il campanello d’allarme nel giorno in cui prende il via ufficiale a Katowice (Polonia) la Conferenza internazionale sul clima Cop24. Ricciardi ha spiegato che “si corre il serio rischio che i nostri nipoti non possano più stare all’aria aperta per gran parte dell’anno a causa dell’aumento delle temperature: il pericolo concreto è che le ondate di calore, che nel 2003 hanno fatto 70mila morti, possano passare da periodi limitati dell’anno a oltre 200 giorni l’anno in alcune parti del mondo“.
“I politici prendano decisioni rapide”
Secondo Ricciardi, i politici dovrebbero “prendere delle decisioni rapide, dopo che anche all’ultimo G20 non si è arrivati ad un documento finale netto. Le speranze sono ora nella Cop24“. Il fatto, ha avvertito, è che “i danni sulla salute dai cambiamenti climatici non sono visibili all’istante ma sono devastanti. Si tratta, in un certo senso, di un Olocausto a fuoco lento”. Già attualmente, rileva Ricciardi, “l’Organizzazione mondiale della sanita’ parla di 7 milioni di morti legate ai cambiamenti climatici ed in Italia ben il 12% dei ricoveri pediatrici in ospedale sono connessi all’inquinamento”.
