Allarme di Confesercenti: “Con il lockdown persi 18 miliardi”

Crollano i ricavi delle imprese italiane a causa del blocco delle attività imposto dall'emergenza sanitaria in atto.

Foto LaPresse - Andrea Panegrossi

MILANO– Crollano i ricavi delle imprese italiane a causa del blocco delle attività imposto dall’emergenza sanitaria in atto. Quello che era prevedibile, è messo ora nero su bianco dalla Confesercenti, che lancia l’allarme: le imprese italiane sono ormai senza liquidità mentre si assiste a una perdita quantificabile in circa 18 miliardi di euro, di cui 11,5 miliardi a carico delle imprese del commercio, del turismo e della ristorazione. Per arginare questo shock, sottolinea l’associazione, è necessario agire sulla leva del credito, ma i meccanismi di agevolazione ai prestiti messi in campo dal Cura Italia non stanno funzionando.

L’allarme

L’emergenza è arrivata in una situazione già difficile: solo lo scorso anno, spiega la Confesercenti, lo stock dei prestiti alle imprese è diminuito di circa 16 miliardi di euro. E il prosciugamento della liquidità causato dal lockdown è destinato a peggiorare: già adesso, su base annua, è plausibile attendersi una contrazione dei consumi delle famiglie di circa 30 miliardi di euro.

La richiesta

“La sospensione delle attività è necessaria per vincere il contagio, e la salute pubblica rimane la priorità”, commenta la presidente di Confesercenti Patrizia De Luise. “Occorre però sostenere le imprese con un’iniezione rilevante di liquidità, per permettere loro di far fronte all’azzeramento dei ricavi e agli obblighi nei confronti di fornitori e dipendenti. Purtroppo, nonostante il Cura Italia abbia messo a disposizione misure per favorire l’accesso ai prestiti, troppe imprese non riescono a ottenere risposte positive dagli istituti di credito. E anche le banche disponibili si stanno scontrando con un eccesso di burocrazia che, di fatto, impedisce loro di utilizzare gli strumenti messi a disposizione con il decreto”.

Così ora, spiega De Luise, “imprese e autonomi sono allo stremo. Bisogna dare fiato alle imprese per aiutare anche chi lavora”.

Proprio oggi, per rispondere a queste esigenze impellenti delle imprese, è stata creata una task force congiunta tra ministero dell’Economia e delle Finanze, Banca d’Italia, Associazione Bancaria Italiana e il Mediocredito Centrale (Mcc), ed è stata annunciata una moratoria fino al 30 settembre per i prestiti per le micro imprese, le Pmi, i professionisti e le ditte individuali, mentre l’operatività del Fondo di garanzia per le pmi, gestito da Mcc, è stata potenziata e ampliata, aumentandone le risorse e l’ambito di intervento e rendendo più veloci e semplici le procedure per l’ottenimento della garanzia.

LaPresse

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