MILANO – “Non ha senso, non c’è più speranza”. È racchiuso in queste parole rilasciate al ‘Sunday Times’ da Stefania Pederiva, la fidanzata dell’alpinista Tom Ballard, il timore sulla sorte di Daniele Nardi e del compagno di scalata britannico, dispersi in Kashmir dal 24 febbraio su un versante del Nanga Parbat. Le ricerche domenica hanno fatto finalmente un primo passo, grazie a una tregua del meteo che per due giorni aveva ‘congelato’ ogni tentativo di salvataggio per fitte nevicate, forti venti e visibilità scarsa.
Continuano le ricerche degli alpinisti, si alzano gli elicotteri
Alle 12.30 ora locale si sono alzati in volo i due elicotteri dell’aviazione militare pakistana che hanno ottenuto l’autorizzazione definitiva al decollo e al raggiungimento del campo base del K2. Lo ha fatto sapere lo staff di Nardi sulla sua pagina Facebook, spiegando che i velivoli hanno effettuato il volo in assetto di massima allerta, essendo la zona del K2 lungo il confine con l’India. In un’area, dunque, particolarmente sensibile, vista la riesplosa tensione politica tra i due Paesi.
I velivoli hanno raggiunto il campo base di Skardu
I piloti hanno iniziato a volare radenti le morene del Baltoro, come si legge nel post, fino a raggiungere il campo base e caricare l’escursionista basco Alex Txikon con il suo gruppo e i droni, per poi rientrare immediatamente nell’area di sicurezza fuori dal ghiacciaio. Fatto rifornimento a Paju, i velivoli si sono diretti verso il campo base di Skardu per volare con maggiore tranquillità verso l’area interna del Pakistan, dove si trova il Nanga Parbat, per raggiungere il campo base e possibilmente campo 1.
La fidanzata di Tom Bollard perde le speranze
Nulla d’intentato per cercare una traccia che possa indirizzare le ricerche e riaccendere la speranza. Ma la fidanzata di Ballard non è ottimista. “Si annoiava al campo base. Era contento di andare. Era calmo, stava bene. Aveva perso peso a causa dell’altitudine. Con Nardi vedevano come andava giorno per giorno”, ha raccontato la donna, che vive sulle Dolomiti, sottolineando di aver sentito per l’ultima volta Bollard il 22 febbraio scorso.
La raccolta fondi sul web per contribuire alle ricerche
Nessuno, nonostante il tempo trascorso, intende mollare. Lo staff di Nardi ha concluso il post su Facebook sottolineando che a Skardu i cuochi, l’ufficiale di collegamento e l’esperto Ali Sadpara, con gli altri due alpinisti pakistani, hanno predisposto le piazzole di atterraggio per gli elicotteri. E anche i tanti amici di Nardi fanno sentire la loro vicinanza. Una raccolta fondi su internet, nata per “dare una aiuto alle ricerche” dei due alpinisti, ha raggiunto i 106mila euro.
(LaPresse/di Luca Masotto)