ROMA – Il vertice di maggioranza che si terrà quest’oggi sarà fondamentale per il futuro della manovra. Il premier Giuseppe Conte è stato chiaro, sottolineando che senza i voti del Movimento 5 Stelle la manovra non si farà e che nemmeno il governo potrebbe reggere.
Le diverse posizioni sulla manovra
Diversi i punti sui quali gli esponenti del governo giallorosso dovranno discutere. Quello più controverso, senza dubbio, il carcere per i grandi evasori. E da questo punto di vista le posizioni sono ancora molto lontane. Qui come sugli altri nodi posti dai pentastellati, dalla stretta sulle partite Iva alle multe per chi non accetta il Pos che vanno introdotte secondo i 5 stelle solo dover aver abbassato le commissioni. E mentre il ministro Luigi Di Maio ha cercato di smorzare i toni dicendosi fiducioso per un’intesa a breve, c’è il partito di Renzo che preme per evitare nuove tasse, dalla sugar tax all’aumento della cedolare secca. Intanto, però, sono scesi in campo i sindacati con il leader della Cgil, Maurizio Landini, che è stato chiaro: “Il governo – ha detto – ha preso degli impegni, se non li mantiene i sindacati sono pronti alla piazza”.
Tensioni tra alleati ma soprattutto all’interno del M5S
Da ricomporre, in ogni caso, non solo le distanze tra gli alleati ma anche le spaccature all’interno dello stesso M5S. Tra Conte e Di Maio ci sarebbe stato un primo chiarimento anche se le parti sembrano ancora lontane con questo confronto non sufficiente a ristabilire un feeling ormai perso da tempo. La posizione dei dem, intanto, resta quella emersa negli ultimi giorni. Zingaretti ha da tempo espresso le sue idee, vale a dire che senza la fiducia il governo giallorosso, secondo tanti una vera e propria scommessa, può anche fermarsi qui. E l’alternativa sarebbe soltanto il ritorno alle urne.