ROMA – Stop a carbone, tir e navi. E’ quanto prevede il quinto pacchetto di sanzioni contro la Russia che sarà approvato nelle prossime ore dagli ambasciatori dei 27 Paesi membri. Sanzioni che vanno a impattare sull’energia con l’eliminazione dell’import sul carbone per un totale di 4 miliardi di euro l’anno. Ma se c’è l’accordo di tutti i Paesi membri sul carbone, manca ancora quello sul petrolio e sul gas. Mentre sarà la Germania a subire maggiormente lo stop della materia prima con le maggiori ripercussioni del divieto. Ma la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha assicurato che “l’esecutivo Ue sta lavorando a sanzioni aggiuntive, anche sulle importazioni di petrolio”.
I divieti
Alle navi russe, dunque, saranno banditi i porti di tutta Europa, ad eccezione per quelle che trasportano “aiuti umanitari, cibo o energia”. Bloccati l’import di “prodotti ittici, legno, cemento, liquori” che procurerà all’economia russa all’incirca 5,5 miliardi. Out alle imprese russe la partecipazione agli appalti pubblici nei Paesi Ue così come le monete europee non potranno più essere usate per finanziarie gli enti russi.
Le banche
Intanto sta per scattare il divieto di transazioni a quattro nuove banche chiave per la Russiatra cui la Vtb. Novero di banche che già di per se rappresentano “il 23% della quota di mercato nel settore bancario russo”. Esclusa dalle misure invece a banca del gas, Gazprombank.