Amato-Pagano, nuovo arresto per il boss Antonio Pompilio: per il clan degli scissionisti gestiva il traffico di droga dalla Spagna

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Antonio Pompilio

MUGNANO – Nuovo arresto per il boss degli Amato-Pagano. Altra mandata alla cella di un uomo che, a lungo, è stato il referente di una delle cosche più potenti, ramificate e influenti d’Italia. Gli agenti del centro operativo di Napoli della Direzione investigativa antimafia hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Antonio Pompilio, 47 anni, esponente di vertice del clan gli ‘scissionisti’, indagato per i reati di associazione di tipo mafioso e rapina. Il provvedimento, emesso dal gip del Tribunale di Napoli il 28 novembre 2024 su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, non poté essere eseguito il 17 dicembre 2024 a causa dell’irreperibilità dell’indagato, successivamente localizzato in Spagna. Il 15 gennaio scorso, il gip di Napoli ha richiesto l’emissione di un mandato di arresto europeo, autorizzato il 5 agosto scorso dal Tribunale Centrale di Madrid. L’uomo è stato catturato a Barcellona il 17 gennaio in esecuzione di un altro mandato di arresto europeo, ed estradato in Italia nel marzo scorso, venendo recluso nel carcere di Civitavecchia.

E’ in questa sede che gli è stata notificata la nuova misura cautelare. Le indagini, coordinate dalla Dda, hanno raccolto gravi indizi di
colpevolezza sul suo ruolo di capo, promotore e organizzatore del clan Amato-Pagano, in particolare come referente per le aree di Mugnano e Melito di Napoli. Secondo gli investigatori, in accordo con i reggenti e i capi famiglia del sodalizio, l’indagato avrebbe gestito il traffico di stupefacenti dalla Spagna verso l’Italia. Si tratta dell’ultimo arresto legato alla maxi-operazione eseguita il 17 dicembre 2024 contro il clan
Amato-Pagano, che aveva già portato in carcere numerosi affiliati, oggi in attesa dell’udienza preliminare dinanzi al Tribunale di Napoli. Si precisa che la misura cautelare è stata disposta nell’ambito delle indagini preliminari.

L’indagato, come gli altri destinatari del provvedimento, è presunto innocente fino a sentenza definitiva. l ruolo tracciato dagli inquirenti: Antonio Pompilio, soprannominato ‘cafone’, avrebbe avuto il ruolo di capo promotore e finanziatore degli acquisti dei grossi quantitativi di stupefacente importati e rivenduti dall’organizzazione nell’area partenopea. Per il broker Raffaele Imperiale, oggi collaboratore di giustizia,
Pompilio era rimasto come unico reggente libero sul territorio dopo l’arresto dei vertici degli Amato-Pagano ed era uno degli interlocutori con cui si interfacciava per la gestione delle consegne di stupefacenti. Il narcos ha aggiunto che Pompilio si riforniva da lui di cocaina, aveva anche contatti con le cosche calabresi e, per hashish e marijuana, aveva contatti proprio in Spagna. Anche il pentito Bruno Carbone, altro broker della droga e socio di Imperiale, ha raccontato agli inquirenti i suoi rapporti con Pompilio per la compravendita degli stupefacenti.

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