AMATRICE (RIETI) – Il complesso si estende su 12mila metri quadrati, tutto rigorosamente antisismico, e comprende la scuola materna con una piccola ludoteca, la scuola primaria, la scuola secondaria di primo grado, il liceo scientifico sportivo internazionale con il convitto annesso e la palestra. In tutto da settembre nel nuovo campus scolastico Romolo Capranica di Amatrice ci sono 332 studenti.
Un nuovo inizio, una speranza che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha voluto sostenere e condividere. La città in provincia di Rieti, colpita duramente dal terremoto del 24 agosto 2016, vede ancora per le strade cumuli di macerie, le famiglie vivono nelle casette provvisorie. Dopo tre anni di ricostruzione, quella vera, ancora non se ne parla. Per questo il capo dello Stato è voluto andare a visitare l’istituto tutto dipinto di azzurro, ancora non completato e con parti cantierate, per riaccendere i riflettori su quella parte del Centro Italia ferito e martoriato dal sisma.
Sono stati i sindaci a volere tra le montagne Mattarella
Il presidente non si è tirato indietro ponendo l’accento su come “le scuole vengono inaugurate dagli studenti quando vi entrano e cominciano a frequentarle, insieme ai docenti”. Nell’apprezzare la struttura, il capo dello Stato ha però ricordato che “per i Comuni colpiti dal terremoto e danneggiati nella loro vita e dinamicità, occorre un grande impegno perché proprio in questo impegno si gioca anche il futuro dell’Italia nel suo complesso”. Insomma, non sono concessi cali di attenzione.
“Voglio fare mie le parole della studentessa Silvia Guerrini, così ben espresse: il sogno della realtà concreta della ricostruzione non si esaurisce nella scuola, deve procedere parallelamente, con la stessa velocità, in tutti i suoi versanti: la pista dell’ospedale, quella delle abitazioni private che richiede un concorso di responsabilità delle istituzioni e dei soggetti privati; la pista dei beni culturali e di culto; la pista delle strutture produttive”, ha spiegato, sottolineando come nella vita di tutti i giorni ogni settore rigenerato è indispensabile “per restituire vitalità piena al territorio, a questa città, per realizzare e rendere concreto il sogno di cui Silvia ha parlato, per rimuovere definitivamente il senso di precarietà che il terremoto ha introdotto in queste zone”.
Il pensiero va soprattutto a Sergio Marchionne, scomparso lo scorso 25 luglio e rappresentato ad Amatrice da John Elkann, che ha creduto in questo progetto. Una figura, ha ribadito il capo dello Stato, che “va ricordata nel nostro Paese con riconoscenza e ammirazione per tutta la sua attività e il suo impegno”.
I lavori per il complesso sono stati affidati alla regia dell’Agenzia per lo Sviluppo Invitalia, che ha affiancato la Struttura del Commissario per la Ricostruzione e ha curato la procedura per l’affidamento della progettazione esecutiva e per la realizzazione delle opere. L’intero investimento è stato di circa 10 milioni di euro, con il contributo di 7 milioni donato proprio dalla Ferrari, che ha messo all’asta uno dei suoi gioielli per raccogliere i fondi. (LaPresse)