NAPOLI – Una media di 300 euro all’anno per la tassa sui rifiuti in Italia, ma con grosse differenze tra il Sud e il Nord del Belpaese, dove la Campania conquista la maglia nera per l’immondizia più costosa. Secondo l’osservatorio prezzi e tariffe della onlus Cittadinanzattiva, la regione più economica è il Trentino Alto Adige, dove si paga 190 euro. All’ultimo posto la Campania, regno della Terra dei Fuochi, dove si paga una media di 421 euro. Nel Lazio, invece, il servizio di smaltimento costa in media 325 euro.
Catania è il capoluogo con l’immondizia più ‘costosa’ d’Italia. Benevento, Salerno e Napoli nella top 10
Tra i vari capoluoghi di provincia la tassa più alta si trova a Catania, dove il prezzo della tassa rifiuti è di 504 euro, in aumento del 15% rispetto al 2018. Ben più leggera, invece, a Potenza. Qui si tratta di soltanto 121 euro e rispetto al 2018 è stata abbassata del 13,7%. Tra i capoluoghi più costosi la Campania conquista ben tre posti nella top 10. Se al primi tre posti si trovano rispettivamente Catania, Cagliari e Trapani i gradini dal quarto al sesto sono tutti campani: al quarto posto c’è Benevento, con 471 euro, seguita da Salerno al quinto con 467 euro e Napoli al sesto con 455 euro.
Il commento del segratario Gaudioso: “In molte zone del Paese ritardi e inefficienze”
Un quadro scoraggiante quello che emerge dall’analisi di Cittadinanzattiva. Soprattutto considerando che le regioni più costose sono anche quelle più inquinate. “In molte parti del Paese continuano a registrarsi ritardi e inefficienze” commenta infatti il segretario generale della onlus Antonio Gaudioso. “La transizione verso un’economia circolare – sottolinea – sembra ancora lontana. Continuiamo a registrare una modalità di calcolo di costi che non tiene conto della vera quantità di rifiuti prodotti e quindi non incentiva i cittadini a cambiare i propri comportamenti”.
In Campania si paga una media di 421 euro. Napoli, Salerno e Benevento nella top 10 dei capoluoghi con la tassa rifiuti più alta.