Ambiente, lotta alla plastica in Italia: addio ai cotton fioc dal 2019

Anche l'Europa si prepara a farli sparire, insieme a cannucce, bastoncini per mescolare il caffé e prodotti monouso

Foto LaPresse - Daniele Leone

ROMA – Se il 2018 è iniziato all’insegna delle proteste per l’abolizione dei sacchetti di plastica per frutta e verdura nei supermercati, il 2019 è pronto per diventare l’anno in cui sono spariti i cotton fioc dagli scaffali italiani. Dal primo gennaio del nuovo anno, infatti, i bastoncini di plastica con le estremità in cotone. Usati soprattutto per la pulizia delle orecchie e per il trucco, saranno banditi perché troppo inquinanti. Con ben due anni di anticipo sulla regolamentazione europea.

Lotta alla plastica in Italia

L’Italia ha deciso di portarsi avanti nella lotta alla plastica, che rappresenta il 95% dei rifiuti del mare e ha primati incredibili di resistenza. Dai 20 anni di un bicchiere ai 600 di un filo da pesca, passando per i 50 di una busta. Proprio le shopper della spesa sono state abolite nel 2011, mentre quelle per gli alimenti nel 2018.

Addio ai cotton fioc

Dal 2019 diremo invece addio ai cotton fioc e nel 2020 alle microplastiche nei cosmetici, decisioni entrambe prese dal governo Gentiloni nella legge di bilancio approvata nel dicembre 2017. Oltre al divieto di vendere cotton fioc non biodegradabili e compostabili, nel nostro Paese sarà vietato anche gettarli nel wc e i produttori avranno l’obbligo di indicare il corretto smaltimento nella confezione.

Anche l’Europa segue la linea italiana

Anche l’Europa si prepara a farli sparire, insieme a cannucce, bastoncini per mescolare il caffé e prodotti monouso in plastica che invadono gli oceani. Tutti questi oggetti saranno vietati nell’Unione europea verosimilmente dal 2021. Lo stabiliscono i termini di un accordo negoziato a Bruxelles il 19 dicembre 2018, dopo che la Commissione europea aveva depositato la propria proposta a fine maggio.

L’impatto negativo sull’ambiente

Decisiva la previsione dell’esecutivo, secondo cui entro il 2050 la quantità di plastica negli oceani sarà maggiore di quella dei pesci, se non si farà nulla per contrastare la tendenza. Europarlamento e Consiglio hanno raggiunto un accordo sulla nuova misura. Con cui contrastare l’ulteriore diffusione dei dieci prodotti di plastica che rappresentano il 70% dell’inquinamento delle spiagge e degli oceani. L’intesa, trovata dopo una notte di negoziati, dovrà essere adottata formalmente dalle istituzioni a inizio 2019.

I prodotti vietati

Alcuni prodotti monouso saranno vietati se esistono alternative: è il caso dei cotton fioc, le posate, i piatti, le cannucce, i bastoncini per mescolare le bevande, i bastoncini per i palloncini. Per altri, in particolare gli imballaggi per alimenti pronti al consumo, l’obiettivo è ridurre il loro consumo a livello nazionale ed essere più esigenti su produzione ed etichettamento. L’Ue colpisce anche le plastiche dette oxodegradabili (etichettate biodegradabili in modo abusivo), i recipienti alimentari e le tazze in polistirene espanso ben noti ai consumatori di piatti pronti. L’accordo fissa anche un obiettivo di raccolta delle bottiglie di plastica del 90% entro il 2029.

Le misure proposte dall’Europarlamento

L’Ue vuole anche ‘tassare’ i produttori di plastica con una “applicazione rafforzata del principio inquini-paghi”, ha spiegato l’Europarlamento. In particolare ciò riguarderà l’industria del tabacco, per coprire i costi della raccolta e del riciclo dei filtri delle sigarette, vera piaga per l’ambiente. Costituiscono il secondo prodotto monouso in plastica per consumo nell’Ue. L’Ue stabilisce inoltre un obiettivo del 25% di contenuto riciclato nella fabbricazione delle bottiglie entro il 2025, del 30% entro il 2030.

(Lapresse)

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome