Calcio, anche Jp Morgan dietro la Superlega. Al via la partita dei diritti tv

Jp Morgan esce allo scoperto e conferma di rivestire un ruolo centrale nella nascita della nuova Superlega che sta scuotendo dalle fondamenta il mondo del calcio europeo. La banca d'affari rivela di essere coinvolta in qualità di finanziatore nel progetto di creazione della nuova Super League europea.

ROMA – Jp Morgan esce allo scoperto e conferma di rivestire un ruolo centrale nella nascita della nuova Superlega che sta scuotendo dalle fondamenta il mondo del calcio europeo. La banca d’affari rivela di essere coinvolta in qualità di finanziatore nel progetto di creazione della nuova Super League europea. L’impegno di JP Morgan dovrebbe aggirarsi tra i 4,8 e i 6 miliardi di dollari distribuiti come prestiti ai team. E già nel febbraio scorso, a testimonianza dell’interesse nutrito dalla banca d’affari verso il mondo dello sport, Jp aveva pubblicato un corposo dossier di 33 pagine sulla crescita delle scommesse sportive nei prossimi cinque anni nel quale la banca prevede un aumento di sei volte delle entrate del settore entro il 2025.

Tornando al caso del giorno, secondo quanto spiegano gli analisti di Intesa Sanpaolo, la nuova Lega sarà organizzata e gestita da una società di Super League, che sarà di proprietà dei club fondatori su base paritaria, impegnando un investimento azionario iniziale di 2 milioni di euro e, se necessario, fino a ulteriori 8 milioni di euro. L’accordo prevede che i club fondatori ricevano una sovvenzione netta anticipata di circa 3,5 miliardi di euro che sarà ripartita tra i club fondatori in base alle percentuali da definire sulla base del numero finale.

Ma se lo scenario finanziario che sta alla base del progetto ha preso forma, sullo sfondo si comincia a delineare la ricchissima partita dei diritti televisivi. Un business dai contorni ancora da mettere a fuoco ma che si preannuncia assai ghiotta per le società.

Spiega Alberto Francese, analista di Intesa Sp. “Crediamo che una Super League potrebbe attrarre diritti tv più elevati rispetto alla Champions League (circa 2 miliardi di euro all’anno nelle stagioni 2018-21), divisa tra soli 20 club. Anche la vendita dei biglietti, la sponsorizzazione e il merchandising potrebbero beneficiarne, considerando la qualità delle partite e il vasto pubblico di questi club”.

Francese punta l’attenzione in particolare sulla Juventus, tra i tre club italiani (insieme a Milan e Inter) a figurare tra i soci fondatori. “In attesa di una migliore comprensione dell’impatto economico del progetto Super League, abbiamo messo sotto esame le nostre stime, rating e TP”, lasciando intendere che anche il club bianconero ha larghi margini di miglioramento rispetto alle stagioni precedenti. “Nel 2018-19, l’ultima stagione normale prima della pandemia – ricorda l’analista – la Juventus ha registrato circa 70 milioni di euro dalla vendita dei biglietti e circa 200 milioni dai diritti tv”. Immediate e molto positive anche le ricadute sul titolo della società che ha aperto la giornata in progresso quasi dell’8% ha proseguito con guadagni che hanno sfiorato il 12% per chiudere la seduta in crescita del 17,85% a 0,911 euro.

LaPresse

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