AFRAGOLA – Anna D’Antò è una figura straordinaria nel mondo del running, ma la sua storia va ben oltre i semplici chilometri percorsi. Donna vulcanica e loquace, sposata e madre, Anna è tesserata dal 2016 con la società sportiva “Run For Love Project Anna Cerbone”. Spinta dalle continue sollecitazioni del marito Mario, anch’egli runner, Anna ha deciso di mettersi alla prova e di iniziare a correre. Il suo impegno, tuttavia, non si limita alla semplice attività sportiva: Anna è profondamente legata alla memoria di Anna Cerbone, un’amica speciale, e si dedica con passione a portare avanti il progetto sportivo e di solidarietà a lei intitolato. Anna ha cominciato la sua avventura nella corsa nella villa comunale di Cardito, sostenuta dal marito, e si è presto trovata a partecipare a gare sempre più impegnative. Dalle prime corse di 10 chilometri fino alla sua prima maratona a Firenze, e poi al suo record personale nella maratona di Padova, Anna ha dimostrato che con determinazione e amore per lo sport si possono raggiungere traguardi straordinari. Il battesimo delle prime gare, dove veniva “scortata” dal marito, è stato solo l’inizio. Allenamento dopo allenamento, il cronometro ha iniziato a segnare tempi sempre più competitivi, tanto da tagliare il traguardo prima del marito in alcune occasioni. Ma la corsa per Anna non è solo una questione di cronometro. Nonostante l’ansia delle gare, specialmente negli ultimi chilometri, la gioia di tagliare il traguardo è una sensazione ineguagliabile per lei. Oltre alla sua dedizione alla corsa, Anna è impegnata nel progetto “Run For Love”, un’iniziativa che unisce sport e solidarietà con l’obiettivo di donare sorrisi, regalare emozioni e aiutare i più fragili. La sua dedizione al progetto la porta a organizzare eventi benefici, come la recente cena di beneficenza a Posillipo intitolata “Donne come prima”. Anna è un esempio vivente di come la passione per lo sport possa trasformarsi in un impegno concreto verso il prossimo. La sua routine quotidiana è intensa: si allena ogni mattina, percorrendo almeno 10 chilometri, e nei giorni di riposo dalle gare, allunga le distanze, spesso accompagnata dal marito in bici. Anche se non segue una dieta rigorosa, evita il cibo spazzatura, mantenendo un’alimentazione sana soprattutto in vista delle maratone. La storia di Anna è un esempio di come la passione per lo sport possa trasformarsi in un impegno concreto verso il prossimo, rendendo il mondo un posto migliore, un passo alla volta. In questa intervista, Anna condividerà con noi il suo percorso, le sue sfide e le sue gioie, offrendo uno sguardo ispiratore su come lo sport possa cambiare la vita e, al contempo, fare la differenza per gli altri. Grazie alla sua energia e determinazione, Anna continua a ispirare molti, dimostrando che la corsa non è solo una disciplina fisica, ma anche un potente strumento di solidarietà e trasformazione sociale.
Buongiorno, Anna. Grazie per essere qui con noi oggi. Iniziamo parlando della tua passione per la corsa. Quando hai iniziato a correre e cosa ti ha spinto a farlo?
Buongiorno a voi! Ho iniziato a correre nel 2016, spinta dalle continue sollecitazioni di mio marito Mario, che è un runner appassionato. Ma la vera motivazione è stata il forte legame con Anna Cerbone, in memoria della quale è dedicata la nostra società sportiva “Run For Love Project Anna Cerbone”. Volevo onorare la sua memoria e portare avanti il suo progetto sportivo e di solidarietà.
Puoi raccontarci del tuo primo approccio alla corsa? Come sono andati i tuoi primi allenamenti?
Certo. Ho iniziato a corricchiare nella villa comunale di Cardito, all’inizio con qualche difficoltà, ma sempre sostenuta e “scortata” da mio marito. I primi allenamenti sono stati duri, ma con il tempo e tanta determinazione, ho iniziato a vedere i risultati. Ogni allenamento mi dava sempre più fiducia e il cronometro iniziava a segnare tempi che mi facevano sorridere.
Hai partecipato a molte gare. Quali sono state le più significative per te?
Ogni gara ha il suo significato, ma la mia prima maratona a Firenze nel 2019 è stata indimenticabile. Il mio personal best, però, l’ho raggiunto nella maratona di Padova, con un tempo di 3 ore e 26 minuti. Tuttavia, la maratona che mi ha emozionato di più è stata quella di Milano. L’arrivo in piazza Duomo è stato davvero inebriante.
Come riesci a conciliare gli allenamenti con la vita familiare e lavorativa?
Non è facile, ma con organizzazione e determinazione si può fare tutto. Anche se nono casalinga. Mi sveglio all’alba per allenarmi, spesso con mio marito e un gruppo di amici. Gli allenamenti quotidiani sono una parte importante della mia routine, almeno 10 chilometri ogni mattina, a meno che non abbia in programma una gara più lunga.
Parliamo del progetto “Run For Love”. Qual è la sua missione e quali sono le iniziative più recenti?
Il progetto “Run For Love” ha l’obiettivo di donare sorrisi, regalare emozioni e aiutare i più fragili. E’ un impegno che ci riempie di gioia. Tra le ultime iniziative, abbiamo organizzato una cena di beneficenza a Posillipo, intitolata “Donne come prima”. E0 stato un evento straordinario che ha unito sport e solidarietà.
Hai qualche consiglio per le donne che vorrebbero iniziare a fare sport ma non trovano la motivazione?
Assolutamente sì. Alle donne dico sempre di iniziare almeno a passeggiare. Lo sport aiuta a superare ansie e paure, dona serenità e felicità. Lo dico anche alle mie sorelle, che sono un po’ pigre: lo sport è vita. Non bisogna avere paura di mettersi in gioco.
Grazie, Anna. E’ stato un piacere parlare con te. Hai qualche ultima riflessione da condividere con i nostri lettori?
Grazie a voi. Vorrei solo ribadire che la passione per lo sport può davvero trasformarsi in un impegno verso gli altri. Correre per una causa, per un progetto di solidarietà, rende ogni passo più significativo. Invito tutti a trovare la propria passione e a condividerla con il mondo. Lo sport può rendere il mondo un posto migliore, un passo alla volta.
Grazie ancora, Anna. E buon allenamento per le tue prossime gare!
Grazie a voi!
