MILANO – “La riforma sulla prescrizione, che prevede la sospensione dopo il primo grado, viola l’articolo 111 della Costituzione che incide sulla garanzia costituzionale della ragionevole durata del processo”. A sottolinearlo è il Procuratore di Milano, Roberto Alfonso. Il capo degli inquirenti del capoluogo lombard, nell’inaugurare l’anno giudiziario, ha evidenziato anche lo scarso organico “e la mancanza di fondi” che contribuiscono a determinare i lunghi tempi nei processi.
La protesta
Circa quaranta avvocati hanno sfilato mostrando dei cartelli con su gli articoli della Costituzione come forma di protesta contro la riforma sulla prescrizione: “Abbiamo indicato tre articoli della costituzione, il 24 che è sul diritto di difesa, il 27 che è la presunzione di non colpevolezza e il 111 che è il giusto processo”.
Dopo aver esposto i cartelli con i tre articoli della Costituzione, gli avvocati sono usciti dall’aula magna nel momento in cui ha preso la parola il consigliere del Csm, Piercamillo Davigo, all’inaugurazione dell’anno giudiziario a Milano. La contestazione silenziosa arriva dopo l’intervista del magistrato a un quotidiano sulla riforma. Lo stesso Davigo è stato applaudito in aula dai colleghi.
L’intervento di Bonafede
Anche il ministro Bonafede è intervenuto in merito alla vicende: “Rispetto le divergenze dei penalisti – ha spiegato il grillino – perché fisiologiche e sono pronto al confronto con tutti. Condivido inoltre che bisogna intervenire sui tempi del processo”.
La cerimonia di Roma
Nel Lazio nel 2019 i processi prescritti sono stati 19.500. Di questi il 48%è andato in appello. La prescrizione colpisce maggiormente nei processi per cui c’è condanna in primo grado e quindi quasi uno su due a Roma in Appello. Ad affermarlo il Presidente della Corte d’Appello di Roma, Luciano Panzani, nel corso del suo intervento all’inaugurazione dell’anno giudiziario. Per Panzani questo numero elevato di processi finiti in prescrizione è determinato dal ritardo nell’arrivo del fascicolo in Corte dopo la proposizione dell’atto di appello, cui si è aggiunto il tempo necessario per l’instaurazione del rapporto processuale.
Reggio Calabria
Durante la cerimonia di apertura dell’anno giudiziario a Reggio Calabria, il Presidente Della Corte d’Appello, Luciano Gerardis si è sentito male accusando un malore. Il magistrato è apparso vigile e si è prontamente ripreso. Dopo ha accusato un altro malore durante la quale è comunque restato vigile . La cerimonia è continuata ma si è conclusa con largo anticipo rispetto alla scaletta prevista.
UC