NAPOLI – Antonio Giordano, maresciallo dell’Aeronautica in quiescenza e cavaliere del lavoro, ha trasformato la sua vita attraverso lo sport. Oggi vicepresidente della società sportiva “Caivano Runners-Mondial Service,” Antonio è un volto noto nel mondo delle gare podistiche. La sua storia inizia a 55 anni, quando, su consiglio del medico, ha iniziato a correre per motivi di salute. Da quel momento, con impegno e determinazione, ha partecipato a numerose maratone e gare di lunga distanza, tra cui la prestigiosa 100 chilometri del Passatore e la maratona di New York. Oltre alla sua carriera sportiva, Antonio è un appassionato di ciclismo. Antonio ha percorso due volte il “Cammino di Santiago,” esperienze che gli hanno permesso di esplorare sia il mondo esterno che il suo mondo interiore. Con un personal best di 3 ore e 37 minuti nella maratona di Firenze e innumerevoli altre gare al suo attivo, Antonio è un esempio di come lo sport possa trasformare la vita, portando non solo benefici fisici ma anche un profondo senso di realizzazione personale. In questa intervista, Antonio condivide le sue esperienze, le sfide superate e i suoi consigli per chi vuole avvicinarsi al mondo dello sport, trasmettendo la sua filosofia di vita che vede nello sport un mezzo per divertirsi, socializzare e crescere come individui.
Antonio, è un onore parlare con te. Da maresciallo dell’Aeronautica a vicepresidente della “Caivano Runners-Mondial Service”, hai avuto una carriera straordinaria. Come è iniziato il tuo percorso nella corsa?
Grazie per l’invito. Il mio percorso nella corsa è iniziato a 55 anni per motivi di salute. Pesavo 107 chili e il mio medico mi ha consigliato di iniziare a correre per migliorare la mia forma fisica. All’inizio è stato difficile; il primo giorno sono riuscito a correre solo 500 metri. Ma non mi sono arreso. Ho continuato ad allenarmi e, passo dopo passo, ho aumentato le distanze. Correre è diventata una passione, qualcosa che mi ha trasformato non solo fisicamente ma anche mentalmente.
Una trasformazione impressionante! Hai partecipato a numerose gare, tra cui la famosa 100 chilometri del Passatore e 24 maratone. Qual è stata la tua esperienza più memorabile?
Ogni gara ha il suo fascino e mi ha lasciato ricordi indelebili. Tuttavia, la mia prima maratona a Venezia è stata particolarmente significativa. Ho chiuso con il tempo di 3:59:16 e l’ho dedicata a una cara amica che era stata stroncata da un male incurabile. È stata un’esperienza emozionante e toccante che non dimenticherò mai. Anche la maratona di New York è stata speciale, correre in quella città ha un’atmosfera unica.
Oltre alla corsa, hai anche affrontato due volte il “Cammino di Santiago”. Cosa ti ha portato a intraprendere questi lunghi cammini?
Il “Cammino di Santiago” è stato un’avventura straordinaria, un’esperienza di riflessione e crescita personale. La prima volta ho percorso 1248 chilometri e la seconda, lo scorso maggio, 900 chilometri. E’ un viaggio che permette di staccare dalla routine quotidiana, di riflettere sulla vita e di apprezzare le piccole cose. È stato un modo per sfidare me stesso e allo stesso tempo ritrovare un senso di pace interiore.
Hai un record personale impressionante nella mezza maratona con un tempo di 1:34 nella Roma-Ostia. Come riesci a mantenerti in forma e motivato?
La chiave è la passione. Amo quello che faccio, e questo mi spinge a continuare a migliorare. Mi alleno regolarmente e cerco di seguire un’alimentazione equilibrata. Anche il supporto della mia famiglia, in particolare di mia moglie Filomena, che è anche lei una podista, è fondamentale. Insieme, ci motiviamo a vicenda e partecipiamo a gare. Inoltre, sono appassionato di ciclismo, che mi aiuta a mantenere la forma fisica e a variare i miei allenamenti.
Il tuo prossimo obiettivo è la maratona di Atene, che sarà la tua 25esima maratona. Cosa rappresenta per te questo traguardo?
La maratona di Atene ha un significato speciale, essendo la culla della maratona stessa. Sarà un momento di celebrazione del mio percorso sportivo. Per me, ogni maratona è un’occasione per mettermi alla prova e vivere un’esperienza unica. Non vedo l’ora di attraversare quei luoghi storici e sentire l’energia della città.
Hai qualche consiglio per i giovani e per chi vuole iniziare a praticare sport?
Certamente! Il mio consiglio è di praticare sport per passione e divertimento, senza pensare ossessivamente ai risultati. Lo sport dovrebbe essere un momento di svago, di socializzazione e di amicizia. È importante divertirsi e godersi il percorso, senza fissarsi troppo su obiettivi di performance. E soprattutto, è essenziale ascoltare il proprio corpo e non trascurare il benessere fisico e mentale.
Antonio, grazie per aver condiviso la tua incredibile storia con noi. Ti auguriamo il meglio per la maratona di Atene e per tutti i tuoi futuri progetti!
Grazie a te Ciro. E’ stato un piacere parlare di questa passione che mi accompagna da anni. Spero che la mia storia possa ispirare altri a trovare la loro strada nello sport e nella vita.