Il blitz nel marzo 2017: su ordine del giudice Federica Colucci del Tribunale di Napoli, le fiamme gialle eseguirono 69 misure cautelari. A innescarle fu l’indagine ‘The Queen’, un’attività investigativa a dir poco complessa, chiamata a tracciare quella che la Direzione distrettuale antimafia partenopea riteneva essere una nuova ‘appaltopoli’ campana. Solo ieri, a distanza di oltre 6 anni dagli arresti, è arrivato il verdetto di primo grado per chi, coinvolto in quella inchiesta, è stato giudicato dal palazzo di giustizia di S. Maria Capua Vetere. Risultato? Otto imputati condannati e per altri 19 sono scattate assoluzioni e prescrizioni.
È il sistema criminale, attivo fino al 2016, che avrebbe messo in piedi Guglielmo La Regina, ingegnere di Posillipo, il tema centrale di ‘The Queen’, che prende il nome, ma con una ventata british, proprio dal presunto leader di questa struttura illegale. E per lui, accusato di associazione a delinquere, il collegio B (presieduto da Luciana Crisci, con Valerio Riello e Luca Vitale come giudici a latere) della terza sezione penale, ha stabilito 7 anni di reclusione. Stessa pena decisa per Pasquale Sommese, 67enne, ex assessore regionale alle Attività culturali e al Turismo, che avrebbe affiancato La Regina nella gestione dei business illeciti. Tra gli organizzatori dell’ipotizzato gruppo criminale, secondo la Dda, c’era anche il segretario dell’ex assessore (e suo parete), ovvero il 44enne Antonio Sommese: quest’ultimo, ancor prima di iniziare il processo, decise, insieme a Loredana Di Giovanni (la sua posizione è stata definita in abbreviato), di fornire ai magistrati informazioni su come funzionava la cosiddetta ‘appaltopoli’. Atteggiamento che gli ha permesso di ottenere una pena più leggera rispetto all’ingegnere e al politico: 3 anni e 4 mesi.
Cinque anni e 4 mesi di reclusione a testa, invece, il verdetto per Giuseppe Avecone, 57enne, ex sindaco di Alife, Raffaele Zoccolillo, 59enne di Piedimonte Matese, e Domenicantonio Ranauro, 74enne di Cannalonga, già funzionario regionale. I tre rispondono di corruzione in relazione all’affidamento dei lavori di realizzazione del nuovo museo archeologico ad Alife. Cinque anni e 4 mesi anche ad Alessandro Zagaria, 37enne di Casapesenna, e 4 anni per Domenico Enrico De Cristofaro, 69enne, già sindaco di Aversa. Pure a loro due viene contestato il reato di corruzione. L’ex primo cittadino normanno, nel dettaglio, in qualità di presidente dell’Ordine degli architetti di Aversa, avrebbe indicato alla stazione appaltante i nominativi dei componenti della commissione di gara per turbare la procedura riguardante la ristrutturazione della casa dello studente di Aversa indetta dalla Adisu. In cambio di questa azione, a De Cristofaro, stando alla tesi della Dda, sarebbe stato permesso di poter indicare (al titolare della ditta chiamata a svolgere i lavori) il nome di un impiantista a cui dare un incarico.
Ad essere ‘salvati’ dalla prescrizione sono stati Ferdinando Bosco, 70enne, ex sindaco di Casapulla e ora consigliere di opposizione, Mario Palermo Cerrone, 45enne originario di Acerra, accusati di turbativa d’asta in relazione ai lavori della rete idrica proprio a Casapulla. Troppo datato per essere giudicato pure il reato ascritto a Carlo Antonio Piccirillo, tecnico 55enne di Portico di Caserta, Raffaele Testa, 60enne di Pastorano, Andrea D’Aniello, 40enne di Gricignano D’Aversa, e Raffaele Piccolo, 61enne di Casapesenna: per la Dda avrebbero turbato la gara per la realizzazione di strutture complementari allo sviluppo e al potenziamento dell’area Pip di Casapulla. Prescritta, inoltre, la turbativa d’asta che veniva contestata ad Avecone, Zoccolillo, Ranauro, Gabriele Venditti, 67enne, ex assessore comunale di Alife, Michele Apicella, 59enne, e Claudio Accarino, 58enne, per l’affidamento dell’incarico di direzione del cantiere, della progettazione della realizzazione del nuovo museo archeologico ad Alife.
Beneficiano della prescrizione pure Claudio Di Biasio, 59enne originario di Calvi Risorta, Daniele Maramma, 49enne, Vito Cappiello, 68enne, e Aldo Aveta, 75enne, dall’accusa di turbativa d’asta in relazione ai lavori di restauro dei castelli medievali del complesso denominato ‘Le Porte dei Parchi’.
Rino Dimola, 54enne di Aversa, assistito dall’avvocato Paolo Trofino, e Vincenzo Sposito, 65enne di Acerra, sono stati assolti dalla pesante accusa di corruzione e hanno ottenuto la prescrizione per la turbativa d’asta. E ancora prescrizione per Umberto Perillo, 54enne, e Sergio Stenti, 77enne, collaboratori dello studio Archcons di Guglielmo La Regina, Dimola, Marco Cascella, 68enne, e Carlo Coppola, 70enne, tutti di Napoli, in relazione all’accusa di associazione a delinquere.
Zagaria è stato assolto dalle imputazioni di turbativa d’asta riguardanti i lavori della rete idrica e dell’area Pip a Casapulla, e sono stati dichiarati innocenti, inoltre, Ranauro e Romano Corrado, 59enne di Noto, rispetto alle imputazioni di corruzione e turbativa d’asta.
La Regina, Pasquale Sommese, Zagaria, Zoccolillo, Avecone e Ranauro sono stati interdetti legalmente durante la pena e in perpetuo dai pubblici uffici. Per De Cristofaro e Sommese, invece, l’interdizione dai pubblici uffici, ha stabilito il Tribunale, varrà per 5 anni. Le motivazioni che hanno spinto i giudici ad emettere la condanna saranno rese note entro i prossimi 90 giorni. Logicamente, gli imputati condannati in primo gradosono da ritenere innocenti fino a quando la sentenza di colpevolezza non diverrà irrevocabile.
Nel collegio difensivo gli avvocati Sebastiano Fusco, Bruno Von Arx, Alfonso Furgiuele, Carlo De Stavola, Giuseppe Stellato, Edoardo Razzino, Raffaele Russo, Emanuele Sasso, Antonio Abet, Ercole Di Baia, Vincenzo Maiello, Raffaele Micillo, Luciano Makorano, Marco Campora, Michele Cerabona, Gianluca Di Matteo Giovanni Cantelli, Filippo Trofino e Alfonso Quarto.
Appalti truccati e corruzione: 8 condanne, in 19 beneficiano della prescrizione
Napoli, inchiesta "The Queen, sette anni a testa all’ingegnere La Regina e all’ex assessore regionale Sommese. Per l’ex sindaco di Aversa De Cristofaro 4 anni di reclusione, 5 anni e 4 mesi per Zagaria di Casapesenna.