Appalto fogne a Grazzanise, Zagaria: Pagano voleva favorire D’Aniello di Cancello Arnone

L’ex capo dell’ufficio tecnico avrebbe cercato di assegnare i lavori all’imprenditore di Cancello Arnone

Grazzanise

GRAZZANISE – Un appalto da oltre tre milioni di euro che faceva gola a troppi. Era il 2009. Enrico Parente, all’epoca sindaco, stando alla tesi della Dda, lo aveva promesso ad Alessandro Zagaria, genero dell’imprenditore Franco Madonna e, per gli inquirenti, colletto bianco della fazione di Casapesenna. Ma c’erano anche le pressione degli Schiavone, che muovevano i loro tentacoli sui Mazzoni, rappresentati sul territorio da Franco Salzano ed altri uomini d’affare che erano riusciti ad inserirsi nell’amministrazione comunale. E ad intricare il quadro ci sarebbe stato il tentativo di Luigi Pagano, ingegnere di Villa Literno, al tempo responsabile dell’area tecnica mazzonara, di favorire un costruttore di Cancello Arnone.

Francesco Zagaria, esponente del clan dei Casalesi

A raccontarlo ai pm Maurizio Giordano e ad Alessandro D’Alessio è stato Francesco Zagaria (nella foto), che almeno nella prima fase della gara, si era impegnato in prima persona, in accordo con Alessandro Zagaria, per far aggiudicare il lavoro ad una società riconducibile a Madonna. Pagano, stando alle informazioni date dal pentito, si stava organizzando con l’imprenditore Salvatore D’Aniello di Cancello Arnone. Venuto a conoscenza di tale circostanza, Francesco Zagaria lo invitò a farsi da parte, ricevendo disponibilità nel farlo. Successivamente, a seguito delle presunte minacce fatte da Alessandro Zagaria al figlio di Pagano, incontrò quest’ultimo in un bar a Cancello Arnone. Il tecnico spiegò che le offerte delle ditte erano già arrivate e depositate nell’armadietto del municipio e così propose di dare la chiave del cassetto per visionarle. “O si doveva aggiustare una carta o la gara si doveva rifare”. Le dichiarazioni di Zagaria sono state depositate nel processo d’Appello a carico di Alessandro ZAgaria, accusato di associazione mafiosa, e Franco Madonna, imputato per concorso esterno. Entrambi, che rispondono anche di turbativa d’asta, sono stati assolti in primo grado. Non sono coinvolti in questo processo e sono innocenti fino a prova contraria D’Aniello e Pagano.

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