Milano, 11 dic. (AWE/LaPresse) – ArcelorMittal ha chiesto che l’Europa introduca un aggiustamento ‘verde’ alle frontiere perché l’acciaio importato abbia gli stessi standard di Co2 di quello prodotto nel continente ai sensi del sistema ETS. Questo aggiustamento richiede che qualsiasi deficit di Co2 venga compensato dall’importatore. Una misura, spiega la società in una nota, che incentiverebbe la riduzione effettiva nelle emissioni di carbonio e impedirebbe l’erosione della competitività dell’industria europea dell’acciaio. In seguito all’implementazione della fase 4 del sistema di scambio ETS i produttori di acciaio europei incorreranno infatti in costi che i competitor. Questi producono in altre zone del mondo e che importano in Europa, non sono obbligati a sostenere.
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Le importazioni in Europa sono aumentate negli anni recenti di circa 26 milioni di tonnellate all’anno, come risultato della sovracapacità globale con importazioni che provengono da paesi con politiche ambientali non comparabili. “L’introduzione di un aggiustamento alle frontiere ‘verde’ è critico per la creazione di regole del gioco paritarie dalle quali partire per raggiungere miglioramenti autentici. Il sistema attualmente in vigore non cambierà il modo in cui l’acciaio è prodotto, ma solo dove è prodotto. L’Europa continuerà ad avere bisogno della stessa quantità di acciaio, ma è molto probabile che una maggiore quantità di questo acciaio proverrà da paesi che non hanno politiche ambientali comparabili a quelle Europee”, ha sottolineato Aditya Mittal, presidente e cfo di ArcelorMittal, intervenendo all’annuale media day che si è tenuto oggi a Parigi.