Sabato a Roma, ospite della Meloni. Poi dalla destra di Atreju, domenica, è passato alla Cigil, a Lecce. Giuseppe Conte non si è sottratto in questi giorni al confronto con realtà diverse. Ha parlato delle sue intenzioni, dei progetti del nuovo governo.
E mentre si salda l’alleanza sui territori tra il Movimento 5 Stelle, che lo ha lanciato, e il Pd, che ora lo appoggia nel dopo-Salvini, ieri è volato a New York. Negli Usa oggi e domani parteciperà alla 74esima sessione dell’Assemblea generale delle nazioni unite.
Con lui è partito anche Luigi Di Maio. Concretizzato l’accordo per l’Umbria (il candidato governato del ‘patto civico’ è Vincenzo Bianconi), il ministro degli Esteri ha potuto lasciare l’Italia in tranquillità. Negli Usa cercheranno di tessere relazioni con gli i vertici degli altri governi.
Il premier dovrà affrontare per la prima volta nel ‘palazzo di vetro’ questioni importanti: c’è la grana Arabia Saudita e gli attacchi subiti agli stabilimenti di petrolio, la Libia e la Corea del Nord.
Non è da escludere un incontro tra il capo del governo italiano e Trump, diventato nelle scorse settimane uno dei suoi sponsor principali.