Arezzo, ruba assegno, simula truffa e rapina farmacia: denunciato

Arezzo, 21 mar. (LaPresse) – I carabinieri di Montevarchi, Terranuova Bracciolini e Castelnuovo dei Sabbioni in provincia di Arezzo hanno collaborato insieme nelle indagini nei confronti di un uomo, italiano, residente in Valdarno. La persona, ben conosciuta dalle forze dell’ordine, è accusata di aver rubato dal posto di lavoro di un’infermiera le sue chiavi della macchina, trovate nel parcheggio antistante l’attività lavorativa della malcapitata; dopo essersi impossessato delle chiavi di casa e delle dell’auto della parte offesa, rubava la carta di circolazione dell’auto, dove risaliva all’indirizzo di casa e lì asportava un assegno bancario in bianco. Il predetto, dopo averlo compilato per la somma di 1.425 euro, falsificava la firma della denunciante e lo riscuoteva a proprio nome. La donna si rivolgeva quindi alla stazione carabinieri di Montevarchi, che iniziava una prima attività di indagine, riuscendo a risalire all’identità dell’autore, che veniva quindi denunciato per i furti commessi.

Nel frattempo l’uomo non perdeva tempo e si recava in una farmacia di Castelnuovo Dei Sabbioni, dove approfittando della pausa di chiusura, perpetrava un furto, mediante effrazione della porta con un oggetto atto allo scasso e asportava la somma in contanti di 1.500 euro, causando anche la rottura dell’ingresso. In questo caso, i Carabinieri di Castelnuovo dei Sabbioni, unitamente alla collaborazione dei colleghi di Terranuova Bracciolini, dopo le prime indagini riuscivano a risalire alla sua identità, denunciandolo. Successivamente il malvivente si presentava dai carabinieri di Terranuova Bracciolini con l’intenzione di crearsi un alibi per il primo furto: infatti, denunciava falsamente di aver ricevuto l’assegno da 1.425 euro da un suo cliente, simulando di essere stato da questi truffato, del quale però non sapeva fornire alcun dato anagrafico o elemento utile per il suo rintraccio. I carabinieri di Terranuova Bracciolini, pertanto, provvedevano a denunciarlo per simulazione di reato, falsità ideologica e uso di atto falso.

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