Svolta nelle indagini sulla morte di Daniele Belardinelli. Questa mattina, infatti, le forze dell’ordine hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un cittadino italiano ritenuto responsabile dell’investimento dell’ultras varesino lo scorso 26 dicembre.
Le indagini sulla morte di Daniele Belardinelli
Sono stati gli agenti della Digos di Milano, coadiuvati dai colleghi della Digos di Napoli, in un’operazione coordinata dalla procura della Repubblica di Milano, a condurre le indagini che hanno portato al provvedimento di questa mattina. L’accusa, nello specifico, è quella di omicidio volontario. Il reato riguarda quanto accaduto durante gli scontri che avevano preceduto la partita tra Inter e Napoli per i quali alcuni ultras della formazione nerazzurra erano andati a processo con rito abbreviato. E dopo il giudizio, il giudice per l’udienza preliminare di Milano Carlo Ottone De Marchi li aveva condannati a pene diverse. Quella più elevata era stata di 3 anni e 8 mesi mentre tutti gli imputati erano stati colpiti con 8 anni di Daspo.
L’arrestato
Si tratta di un tifoso del Napoli, Fabio Manduca di 39 anni. Secondo la Procura avrebbe intenzionalmente investito Belardinelli. Avrebbe legami con la criminalità organizzata.
I fatti
Era stata una serata di ordinaria follia quella vissuta a poche centinaia di metri dallo stadio ‘San Siro’ di Milano. Durante quegli scontri tra sostenitori di Inter e Napoli avvenuti esattamente in via Novara, l’ultras varesino Daniele Belardinelli, molto noto nell’ambiente, in quel momento insieme agli interisti fu investito da un Suv. Belardinelli fu trasportato d’urgenza in ospedale dove però morì poco dopo. In tanti parlarono di un attacco premeditato agli ultras avversari proprio per la presenza di quelli del Varese. Belardinelli era a capo dei ‘Blood and Honour’, gruppo guida della curva biancorossa, e a quanto pare molto rispettato anche dalla Curva Nord nerazzurra, a cui i varesotti sono legati da un gemellaggio storico. Nel lontano 2012, il 35enne era stato già colpito da Daspo per cinque anni dopo che un’amichevole tra Como e Inter era stata trasformata in un pomeriggio di guerriglia urbana.