Arresti Somma V., terrore tra gli imprenditori taglieggiati: “Ho cinque figli, non voglio ritorsioni”

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Arresti a Somma Vesuviana ed a San'Anastasia

NAPOLI – Uno dei business criminali che i due gruppi portavano avanti nei territori di Ottaviano e Sant’Anastasia per conto dei Mazzarella, uno dei cartelli criminali più potenti del capoluogo partenopeo, riguardava le richieste estorsive. Nelle pagine dell’ordinanza che ha accompagnato gli arresti effettuati ieri dai carabinieri, viene raccontato come le vittime avessero paura di denunciare gli estorsori. Si tratta di un dato in controtendenza di quanto sta avvendendo a Napoli, dove le denunce sono in costante aumento. Tra le vittime degli Anastasio era finito anche un imprenditore attivo nel campo della telefonia mobile e delle assicurazioni. L’uomo venne contattato telefonicamente da uno degli indagati.

“Abbiamo saputo che gli affari stanno andando bene. Dovresti metterti in regola, perché qui a Sant’Anastasia funziona così”. La vittima venne convocata dai carabinieri dopo l’intercettazione. Nelle pagine dell’ordinanza viene descritto come l’imprenditore abbia deciso di interrompere la deposizione per paura di ritorsioni. “Mi dispiace, ma non voglio continuare a parlare. Ho cinque figli e ho paura delle ritorsioni. Non voglio mettermi problemi con questa gente”. Nonostante le insistenze dei militari dell’Arma e una seconda convocazione in caserma per il giorno dopo, l’imprenditore decise di non denunciare i taglieggiatori. Anzi, negò il coinvolgimento di alcuni indagati che ieri sono stati arrestati durante il blitz.

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