Ascoltato il figlio di una vittima del badante killer: “Amorevole verso mio padre, lo avrei consigliato”

Identificato un anziano che sarebbe stato ucciso da Mario Eutizia con sedativi e antidolorifici

Mario Eutizia

NAPOLI – Identificata una delle due vittime di Latina. Il badante killer ha fornito il nome del figlio ai carabinieri, che lo hanno rintracciato. E’ stato ascoltato a lungo dagli investigatori: ha confermato che Mario Eutizia aveva prestato servizio come badante per il padre. Ed è emerso un particolare: il 48enne del quartiere Vasto era affettuoso nei confronti degli assistiti, sapeva sdrammatizzare ed era professionale nel lavoro che svolgeva. Sembra il ritratto del badante perfetto. Fidato, senza macchia, quasi uno di famiglia. “L’avrei consigliato – ha detto il figlio dell’anziano di Latina morto – gli comprava anche le creme lenitive”.

Il badante ha confessato ai carabinieri di aver somministrato dosi quadruplicate di sedativi e antidolorifici, portando quattro anziani lentamente alla morte, perché non tollerava che soffrissero. Il 48enne ha dichiarato agli inquirenti che stavano molto male. “Sono scosso per quello che sta uscendo fuori in questi giorni”, scandisce il figlio dell’anziano di Latina. Nel corso dell’interrogatorio davanti al pubblico ministero della Procura di Santa Maria Capua Vetere il 22 agosto ha spiegato che una delle due vittime di Latina era il padre di un vigile del fuoco, aveva fornito nome e cognome del figlio. Aveva aggiunto che l’anziano era non vedente e i fatti sono del 2014. “Mario Eutizia ha lavorato da noi, era una persona professionale. Ma non ha lavorato da noi nel 2014. Mio padre non era malato oncologico e non era cieco e non prendeva quei farmaci che sono usciti sui giornali e in tv. Aveva problemi di cuore e di pressione. E’ morto a 91 anni il 13 agosto del 2017 e non è morto nel 2014”.

Le altre due vittime sono a Vibonati e Casoria. L’ultimo omicidio il 4 marzo 2024 a Vibonati. La vittima è Gerardo Chintemi, 95 anni. Il secondo nel dicembre 2023 a Casoria, la vittima è Luigi Di Marzo, 88 anni. L’altro ieri il gip ha revocato il fermo e disposto la misura della custodia cautelare in carcere.

Il 48enne è difeso dagli avvocati Gennaro Romano e Antonio Daniele. Intanto l’inchiesta passa a Latina, ma serviranno due giorni per nominare il pubblico ministero. Il gip entro 20 giorni può disporre un nuovo interrogatorio.

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