Asili aperti fino a luglio, le maestre trentine dicono no

Dallo stato di agitazione all'annuncio di un possibile sciopero a oltranza. E' braccio di ferro tra le maestre delle scuole materne e la Provincia di Trento sulla proposta di apertura anche nel mese di luglio

Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse

TRENTO – Dallo stato di agitazione all’annuncio di un possibile sciopero a oltranza. E’ braccio di ferro tra le maestre delle scuole materne e la Provincia di Trento sulla proposta di apertura anche nel mese di luglio. Stefania Galli, segretaria generale Cisl scuola; Bianca Francesconi della Flc Cgil; Ennio Montefusco, segretario Satos; Marcella Tomasi, segretaria Uil Fpl enti locali sono pronte a dichiarare lo stop dei servizi se l’amministrazione provinciale non farà un passo indietro. Il pensiero degli insegnanti è sintetizzato in una mozione approvata dal Consiglio del sistema educativo provinciale dove è stato espresso un netto dissenso rispetto al prolungamento del calendario scolastico. “La scuola dell’infanzia – sostengono gli insegnanti e le rappresentanze sindacali – è a tutti gli effetti il primo gradino del sistema scolastico, la sua funzione è quindi prettamente educativa e didattica, non assistenziale”. Il corpo docente e le sigle sindacali, pur comprendendo le esigenze delle famiglie, chiedono di non investire la scuola di ruoli diversi da quelli strettamente educativi. “Il rischio di questa operazione – dice Galli di Cgil scuola e Francesconi di Flc Cgil – è infatti una destrutturazione della scuola dell’infanzia nella sua identità, una pericolosa commistione fra istituzioni educative e ricreative. Se la questione avrà il sapore dell’imposizione, ma soprattutto se non sarà affrontata con il coinvolgimento del corpo insegnante, si arriverà allo sciopero”.

(LaPresse)

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