Aspettando Conte: il tecnico riflette sul futuro mentre il Napoli trema

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Napoli’s head coach Antonio Conte during the Serie A soccer match between Napoli and Torino at the Diego Armando Maradona Stadium in Naples, southern italy - Sunday , April 27 , 2025. Sport - Soccer . (Photo by Alessandro Garofalo/LaPresse)

CASTEL VOLTURNO – Lontano dall’epicentro della crisi, Antonio Conte riflette sul futuro. Ufficialmente in permesso a Torino, accanto alla famiglia, il tecnico è atteso solo lunedì a Napoli. Un’assenza che fa rumore perchè carica di significati, di attese ma soprattutto di paure.
La spaccatura con la squadra è profonda: vecchi e nuovi, nessuna distinzione. La cinghia di trasmissione tra allenatore e gruppo si è sfaldata
e non sarà facile ripararla. Lo sa Conte, lo sanno i calciatori. E lo sa anche Aurelio De Laurentiis. Ufficialmente, nell’agenda del presidente non c’è un incontro con Antonio. ADL sa però che il Napoli è appeso a Conte. Che ha prima preteso e ottenuto pieni poteri fino a diventare il solo e vero frontman del Napoli e che ora deve ponderare le prossime mosse. Il contratto sino al 2027 è relativo. Conte non è nuovo a gesti ‘estremi’ e se dimettersi significa tutelare la risalita della sua immagine ottenuta con la vittoria dello scudetto a Napoli, potrebbe non esitare un attimo. Scenari, certo, ma da tenere in considerazione. Poche storie: se Conte gettasse la spugna, il Napoli precipiterebbe in una voragine più profonda di quella del 10° posto del 2024.

Con una squadra logora e soprattutto con la mancanza di un’alternativa in panchina da usare come ‘pronto soccorso’. Il sì di Roberto Mancini
all’Al Sadd, club del Qatar, dopo aver atteso atteso un ritorno in Italia, mancato nonostante gli esoneri di Tudor e Juric da parte di Juventus e
Atalanta, restringe il campo delle possibili soluzioni. Che comunque dovrebbero essere pronte all’uso, di buon senso, possibilmente con conoscenza del calcio italiano. In questo senso l’unico nome spendibile sarebbe Thiago Motta, già sondato nel 2023 da De Laurentiis con scarsi risultati. è circolato poi il nome di Xavi, ex allenatore del Barcellona. “Allenatori spagnoli come lui servono a tanti club italiani – ha detto a Stile TV Salvatore Leonardi, intermediario del tecnico spagnolo – Xavi sta cercando squadra e come caratteristiche però farebbe
bene non solo a Napoli, farebbe comodo a tante squadre italiane. Lui gioca col 4-3-3, punta al possesso palla quindi a giocare nella trequarti
avversaria ma è molto attento alla cantera, anche un club italiano lo aveva contattato ma non è un allenatore semplice da prendere. Napoli
però è una piazza graditissima per lui oggi”. Sempre che da Torino non arrivi un’altra fumata bianca.

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