NAPOLI – Il cartello Esposito-Nappi di Bagnoli è sotto attacco. Gli investigatori alzano al massimo il livello di allerta dopo segnalazioni da brivido giunte nelle ultime ore alla polizia. Un commando in moto si è presentato davanti all’abitazione di Maria C. e le ha intimato di lasciare l’alloggio, che occupa regolarmente. Urla e minacce esplicite: deve andare via dall’appartamento in via Bagnoli. Mancavano pochi minuti
alle due di notte. Decine di persone nelle palazzine hanno udito le grida in strada e si sono affacciate ai balconi e alle finestre. Tutto è durato meno di dieci minuti. Gli agenti hanno effettuato un sopralluogo in via Bagnoli, per raccogliere le prime informazioni per le indagini e parlato con i residenti. Poi hanno esaminato il profilo della 37enne: Maria C. non è legata al ‘cartello’ di Bagnoli, ma secondo gli investigatori frequenta gli ambienti vicini al gruppo. I poliziotti della squadra mobile e del commissariato hanno inviato una dettagliata informativa alla procura della Repubblica, che coordina le indagini. Sospettano che gli Esposito-Nappi siano nel mirino e i rivali stiano facendo terra bruciata intorno alla paranza di Bagnoli. Chiunque può finire nel mirino. Non solo gli affiliati, ma anche persone considerate vicine al ‘cartello’, un tempo guidato da Massimiliano Esposito, detto lo scognato. Il motivo è legato ai nuovi equilibri. Non è tutto. Gli investigatori ipotizzano che sia cominciata una operazione nelle palazzine popolari, per allontanare le persone dagli alloggi, anche se li occupano regolarmente.
E’ un modo per controllare il territorio e far sentire la presenza negli edifici di edilizia popolare. Come accade già per il racket della sosta nella movida di Bagnoli. Non si tratta solo di fare cassa con i parcheggi abusivi: è una mossa strategica dei clan per controllare e
marcare il loro territorio. Secondo le recenti rivelazioni di Michele Ortone, 24enne ex affiliato ai clan Esposito-Nappi e Santagata e ora collaboratore di giustizia, questi gruppi gestiscono il racket dei parcheggi illegali nelle zone con un’alta concentrazione di locali. Questo controllo va oltre il mero guadagno finanziario, servendo come mezzo per esercitare il dominio sull’area. Le indagini si concentrano attualmente sul racket dei parcheggi a Bagnoli, che sarebbe gestito con il pugno di ferro e in stretta collaborazione con la mala di
Fuorigrotta, la sponda è del clan Iadonisi (anche loro acerrimi nemici dei Troncone). Oggi gli Esposito-Nappi sono più vulnerabili dopo le inchieste e decine di arresti. Negli ultimi due anni hanno subito duri colpi con le indagini delle forze dell’ordine e della Pro- cura: l’organigramma è stato decimato. E potrebbero essere nel mirino dei rivali storici: i Troncone di Fuorigrotta potrebbero voler chiudere la par- tita in fretta. Possono contare a Bagnoli su famiglie-satellite. La faida non è terminata. Lo scontro è in corso, spiegano le forze dell’ordine. Servirà capire se il cartello Esposito-Nappi avrà la forza militare per reagire agli attacchi e fronteggiare l’offensiva dei clan di Fuori- grotta.