NAPOLI (Anastasia Leonardo) – Guerra di nervi in casa Pd. Lo stallo sull’elezione del neo segretario regionale al posto del dimissionario Leo Annunziata è destinato a concludersi entro e non oltre una settimana. La fine dello scontro sembra destinata a tradursi in un commissariamento del partito regionale, a meno che il segretario nazionale Enrico Letta non ceda alla richiesta dell’asse Provenzano-Orlando-Franceschini e proponga un nome alternativo a quello di Stefano Graziano (nella foto). Quest’ultimo è sostenuto dal governatore Vincenzo De Luca e dal capogruppo in consiglio regionale Mario Casillo, ma osteggiato dall’area Orlando, da base democratica, i consiglieri regionali Bruna Fiola e Loredana Raia vicine al deputato Lello Topo, a cui si aggiungono il deputato Umberto Del Basso De Caro, il presidente del consiglio regionale Gennaro Oliviero e la componente della direzione nazionale Camilla Sgambato che sono stati i primi a contrastare l’elezione di Graziano. Dalle due fazioni arrivano descrizioni diverse rispetto all’attuale fase di stallo. I deluchiani sperano che la prossima settimana il presidente campano del Pd Nicola Landolfi convochi l’assemblea regionale per l’elezione del segretario, certi di avere la maggioranza. Gli altri si dicono convinti del contrario. Ad oggi, dopo le verifiche della commissione di garanzia, su 225 componenti, solo 120 sono quelli regolari, per gli altri si dovrà procedere alla surroga. I dem dei due schieramenti interni opposti giocano ad avvelenare i pozzi e i primi sostengono che più del 60% sostiene Graziano, i secondi fanno notare che l’elenco di oppositori aumenta di giorno in giorno e che la maggioranza dem campana non è più deluchiana. Il fatto che da oltre un mese la situazione non trovi risoluzione fa pensare che la verità stia nel mezzo e che la maggioranza, in casa Pd, non ce l’abbia nessuno. Fatto è che, stando a indiscrezioni provenienti dall’area ‘amica’ che sostiene l’ex presidente del partito campano, l’area che fa capo a Provenzano-Orlando-Franceschini per impedire che l’ex consigliere regionale venga eletto segretario regionale è pronta a far dimettere dall’assemblea i propri rappresentanti. Ma gli ‘oppositori’ forniscono ufficiosamente una versione diversa, spiegando che sono ancora fiduciosi rispetto all’apertura di una trattativa tra big romani e campani che preveda l’indicazione di un nome diverso da quello di Graziano. Le dimissioni dall’assemblea sono un’ipotesi che verrà valutata nel caso questo non avvenisse. Al di là dell’ostruzionismo e delle invettive reciproche, a questo punto le possibilità che si vada a commissariamento aumentano di giorno in giorno. Del resto un commissario esterno eviterebbe la lacerazione definitiva del Pd campano. Ad oggi non c’è capobastone o dem che non si trovi in una posizione scomoda, a partire da Letta che non sembra intenzionato a cedere, passando per De Luca e Casillo che non pensavano di potersi trovare in difficoltà. Lo stesso vale per gli ‘orlandiani’, base riformista, Del Basso, Oliviero, Sgambato, Topo che laddove non la spuntassero, dopo uno scontro così aspro rischierebbero grosso per la candidatura o ricandidatura alle prossime Politiche.
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