Assistenza ai disabili, Comune di Napoli in tilt

I sindacati: “Non rispettate le promesse fatte agli operatori destinati ad altri compiti”

NAPOLI – Clima infuocato intorno a Palazzo San Giacomo sulla questione degli Operatori socio assistenziali. La Fisascat Cisl, tramite una lettera ufficiale, ha annunciato lo stato di agitazione del personale Osa a seguito di una serie di criticità emerse nel rapporto con la società partecipata del Comune. Nonostante le dichiarazioni rilasciate dai rappresentanti dell’amministrazione comunale, nello specifico il Direttore Generale Pasquale Granata e l’assessore al Bilancio Pierpaolo Baretta, nell’incontro del 17 settembre in Prefettura, la gestione del personale continua a destare forti preoccupazioni.

Ora le questioni sollevate, il sindacato sottolinea la decisione unilaterale di cambiare le mansioni del personale OSA, senza tenere conto degli indirizzi concordati nelle riunioni sindacali precedenti. Tale cambiamento, secondo la rappresentanza sindacale, non è stato accompagnato dall’adeguata formazione dei lavoratori, un obbligo imposto dall’art. 37 comma 4 del D.Lgs. 81/08. Quando si introducono nuove attrezzature o sostanze pericolose, la normativa sulla sicurezza prevede infatti un percorso formativo specifico per tutelare i dipendenti. L’assenza di tale formazione, avverte il sindacato, espone i lavoratori a rischi concreti, soprattutto chi ha svolto mansioni diverse per anni. Secondo la lettera, la mancata formazione non solo rappresenta un grave inadempimento del datore di lavoro, ma potrebbe anche autorizzare il personale a rifiutare la prestazione lavorativa.

Un ulteriore punto di frizione riguarda la mancata sorveglianza sanitaria preventiva, quando un dipendente viene adibito a mansioni completamente diverse dalle precedenti. Inoltre, il sindacato denuncia che gli ordini di servizio potrebbero configurarsi come una forma di demansionamento, considerando che le nuove mansioni assegnate “richiedono competenze e responsabilità inferiori rispetto a quelle precedenti. Tale situazione rischia di compromettere la carriera professionale, il benessere personale e la motivazione dei lavoratori. Segnalate anche numerose discriminazioni all’interno del personale, specialmente nelle assegnazioni di servizio (trasporto o scuola), creando “un clima di disparità”. Da qui la protesta feroce, che andrà avanti lunedì con un’assemblea di due ore. In 219, che prestavano assistenza ai disabili nelle scuole, sono stati destinati ad altro. La rivolta continua.

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